Cardi, "fuori quadro" i conti del gallerista di Barbara Berlusconi

A fronte di un bilancio negativo, il valore di Cardi Gallery Ltd è servito così a ricostituire il capitale della società italiana con sede a Milano

di Andrea Giacobino
Barbara Berlusconi
Economia

Cardi Gallery Srl, il gallerista di Barbara Berlusconi conferisce la Cardi Gallery Ltd nel capitale per salvare i bilanci dello spazio milanese

Non brillano gli affari d’arte di Nicolò Cardi, milanese, classe 1978, gallerista di alcuni “vip” (da Barbara Berlusconi a Geronimo La Russa) che dispone di due spazi espositivi, uno a Milano e l’altro a Londra fondato nel 1972 dal padre Renato.

Qualche settimana fa, infatti, a Milano s’è svolta l’assemblea dei soci di Cardi Gallery srl di cui lo stesso Cardi è amministratore unico e socio di controllo all’80% tramite la sua nuova holding Cardi Capital mentre il restante 20% è di Ara Investments, la cui proprietà è schermata da una fiduciaria e di cui amministratore unico è il noto commercialista Roberto Spada.

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L’assise dei soci era stata convocata per deliberare sulla copertura delle perdite del 2022 pari a oltre 146 mila euro che a fronte di un capitale di 30 mila euro avevano quindi determinato un patrimonio netto negativo di 86 mila euro.

Di qui la decisione dei due azionisti di coprire le perdite mediante l’uso di riserve per 30 mila euro, l’azzeramento del capitale e la sua successiva ricostituzione mediante il conferimento della loro Cardi Gallery Ltd (proprietaria della galleria londinese) già azionista al 100% della galleria italiana che nel 2022 ha fatturato oltre 3 milioni e ha ricevuto un finanziamento Simest di 150 mila euro.

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A certificare il valore dell’asset conferito è stata una perizia redatta dal commercialista Lorenzo Centonze che evidenzia come nel 2022 la galleria londinese abbia effettuato vendite di opere d’arte per 11,6 milioni di sterline con un utile di 30mila sterline.

Il perito ha stimato quindi l’asset conferito mediante l’uso del metodo discounted cash flow con determinazione del terminal value arrivando a un equity value di soli 100mila euro, considerato che a fronte dei buoni ricavi la società ha però una posizione finanziaria netta negativa per oltre 1,2 milioni di sterline. Il valore di Cardi Gallery Ltd è servito così a ricostituire il capitale della società italiana.

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