Carige arruola Boston Consulting. Parte il "piano B". Aumento dietro l'angolo

di Andrea Deugeni
Banca Carige 
Lapresse
Economia
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Carige si affida a Boston Consulting Group (Bcg). Il primo passo del piano B dell’istituto ligure nel caso in cui non riuscisse a convolare a nozze entro la fine dell’anno è la scelta dell’advisor, preferenza accordata all'ombra della Lanterna al termine del consiglio di amministrazione odierno alla multinazionale a stelle e strisce della consulenza strategica con sede in Massachussetts. Nome blasonato che serve alla banca amministrata da Francesco Guido e controllata (con l’80% del capitale) dal Fondo Interbancario (Fidt) per rassicurare la Bce che ha chiesto garanzie sul piano alternativo nel caso in cui le nozze rafforza-patrimonio slittino.


L'amministratore delegato di Carige Francesco Guido

Una nota dell'istituto ha fatto sapere che Bcg supporterà infatti Carige “nell’esplorazione delle ulteriori possibilità di sviluppo del core business”, strategie bancarie che poi torneranno “utili - ha precisato Carige - anche ai fini della business combination”. Epilogo che, ha concluso il board, si conferma l’obiettivo della banca, sia nel caso in cui si realizzi entro la fine del corrente anno, beneficiando degli attuali incentivi fiscali (Dta), sia nel caso in cui si concretizzi in data successiva”.

Il piano redatto dal Fidt dopo la gestione commissariale prevedeva che le quota del Fondo presieduto da Salvatore Maccarone passasse alla Cassa Centrale Banca entro la fine dell'anno, deal da cui il gruppo trentino ha fatto retromarcia a marzo di quest'anno non esercitando l'opzione di acquisto dell'80% in mano al Fidt e accontentandosi dell'8,3% che ha ancora in portafoglio. 


 

Così, in primavera, l'azionista di riferimento della banca ligure, ha avviato, affiancato da Deutsche Bank come advisor finanziario, il percorso per l'individuazione di un soggetto interessato all'acquisizione. 

Con una data room che non ha dato i risultati sperati e dopo che anche Banco Bpm, che aveva fatto capolino per guardare i bilanci e analizzare da vicino la situazione del gruppo ligure, ha fatto un passo indietro, per Guido si è fatta più concreta la necessità di preparare l'istituto a un percorso di crescita stand-alone a cui associare un aumento di capitale fino a 400 milioni di euro in attesa del consolidamento bancario.  

Il rafforzamento patrimoniale, infatti, servirà a Carige, come spiegato agli investitori in occasione del prospetto informativo pubblicato prima del ritorno alle negoziazioni di borsa del titolo (che era stato sospeso) il 27 luglio (oggi, a 0,66 euro, quota ancora 3 centesimi sopra la chiusura di quel giorno), per rispettare le indicazioni della Vigilanza sui ratios nel 2022.

(Segue...)

Chissà se il closing dell'operazione Mps-UniCredit, che come spiegato ad Affaritaliani.it da alcune fonti finanziarie Andrea Orcel dà già per fatto, possa sbloccare anche il dossier Carige. Nonostante quella di investitore stabile di lungo periodo non sia la sua mission, il Fidt ha già fatto sapere che non si sottrarrà all'aumento di capitale che si renderà necessario scavallato il 2021.  

@andreadeugeni