Caro energia, taglio dei consumi e niente price cap: l'Ue trova un accordo

I ministri dell'Energia europei hanno raggiunto un accordo politico sulle misure proposte dalla Commissione Ue il 14 settembre scorso

Economia
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Energia, dalla riduzione dei consumi al contribuito di solidarietà: tutte le misure sul tavolo 

Riduzione obbligatoria della domanda di elettricità, imposizione di tetto ai ricavi di mercato dei produttori di elettricità “inframarginali” e introduzione di un contribuito di solidarietà per i produttori di combustibili fossili, ma niente price cap: i ministri dell'Energia europei hanno raggiunto un accordo politico sulle misure proposte dalla Commissione il 14 settembre scorso.

Nella prima misura, si punta all'introduzione dellì'obbligo di ridurre il consumo di energia elettrica, di almeno il 5 per cento, nelle fasce orarie di picco di consumo e di prezzo selezionate. Gli Stati membri avranno il compito di individuare tali fasce orarie, pari al 10 per cento delle ore totali, in modo da ridurre la domanda di energia nelle ore corrispondenti. Inoltre, i Paesi Ue dovrebbero ridurre la domanda complessiva di energia elettrica di almeno il 10 per cento fino al 31 marzo 2023.

Per quanto riguarda la seconda misura approvata, gli Stati membri hanno raggiunto l'accordo sull'applicazione di un massimale temporaneo sui ricavi dei produttori di energia elettrica "inframarginali", che generano energia tramite l'utilizzo di tecnologie meno costose, come le rinnovabili, il nucleare e la lignite, e alimentano la rete a un costo inferiore rispetto al livello di prezzo fissato dai produttori "marginali", che hanno costi più elevati. Il massimale di prezzo sui ricavi dovrebbe essere fissato a 180 euro al MWh. I ricavi che eccedono il massimale, sarebbero prelevati dai governi dei Paesi Ue e utilizzati per ridurre le bollette dei consumatori di Energia.

La terza misura approvata prevede, invece, un contributo temporaneo di solidarietà del 33 per cento degli extraprofitti generati dalle attività nei settori del petrolio, del gas, del carbone e della raffinazione. Il contributo dovrebbe essere limitato nel tempo. I ricavi sarebbero prelevati dagli Stati membri e trasferiti ai consumatori di energia, in particolare le famiglie vulnerabili, le imprese più colpite e le industrie ad alta intensità energetica.

Arianna Podestà, portavoce della Commissione Ue per gli affari economici, durante la consueta conferenza stampa giornaliera di Bruxelles, ha dichiarato di non voler rilasciare commenti particolari sul piano energetico presentato ieri dalla Germania. "In generale, sta agli Stati membri valutare se una particolare forma di sostegno costituisce un aiuto di Stato, che dovrà essere notificato alla Commissione europea per essere valutato", ha detto. "La Commissione è cosciente delle difficoltà causate dalla crisi energetica attuale ed è pronta a valutare, nella maniera più veloce possibile, le misure prese in questo contesto", ha rimarcato. 

Cingolani: "Obiettivo è tagliare i picchi"

"L'obiettivo è fare il cosiddetto peak shaving, tagliare i picchi. Evitare questa volatilità eccessiva che in poche ore il prezzo del gas varia del 20%. Ma nello stesso tempo bisogna fare in modo che il prezzo non sia troppo basso da scoraggiare gli operatori, quindi la realtà è che discutendo un po’ con i principali Paesi si è pensato che quello che bisogna realizzare è trovare un range tra un minimo e un massimo in cui ci possa essere sempre una variazione sulla base del mercato ma che non sia una variazione totalmente fuori controllo com’è adesso". Lo ha dichiarato il ministro per la Transizione ecologica, Roberto Cingolani, a margine del Consiglio Energia a Bruxelles.