Case green, incentivi solo per i redditi bassi per non pesare sul bilancio

Studio di Bankitalia: possibile istituzione di un fondo statale, ma tra le ipotesi c'è anche l'addebito in bolletta per finanziare i lavori di efficientamento

di Redazione
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Economia

Case green, Bankitalia: incentivi solo per i redditi bassi

Incentivi? Sì, ma solo per i redditi bassi. È la ricetta di uno studio di Bankitalia per finanziare l’efficientamento chiesto dalla Ue senza pesare sul bilancio. Ne rende conto oggi Repubblica, che spiega come "Bankitalia suggerisce di indirizzare invece gli incentivi della nuova stagione di efficientamento energetico degli immobili alle famiglie più in difficoltà, a cominciare dai due milioni in povertà energetica".

Gli interventi, prosegue lo studio citato da Repubblica, devono essere indirizzati «prevalentemente alle famiglie bisognose» e «a parità di condizioni familiari, alle abitazioni meno efficienti in termini energetici», privilegiando quelle «occupate per la maggior parte del tempo», e dunque non le seconde o terze case. Lo studio risponde anche ai dubbi su chi dovrebbe pagare. "Un primo passo, secondo Bankitalia, potrebbe essere quello dell’istituzione di un fondo statale per gli alloggi di edilizia residenziale pubblica, che si faccia carico non solo dei costi degli interventi, ma anche della loro progettazione", si legge su Repubblica.

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Un’altra strada, scrive sempre Repubblica, "potrebbe essere quella (già attuata in diversi Paesi europei) di «schemi di addebito in bolletta che, grazie all’intervento della società che fornisce energia, consentono al consumatore di finanziare i lavori di efficientamento con i risparmi conseguiti sulla fornitura». Un sistema che, come per i mutui green, si basa su un partenariato pubblico-privato e che richiede una normativa ad hoc. Oltre agli incentivi alla ristrutturazione, si potrebbe pensare a disincentivi alla non ristrutturazione".