Case green: ogni famiglia italiana dovrà sborsare dai 20 ai 55 mila euro

Votano contro il centro-destra e a favore (come al solito) il centro-sinistra. Per Salvini "una nuova follia Ue” mentre Costa (M5s) gongola

Di Giuseppe Vatinno
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Economia

Case green, arriva la stangata da Strasburgo: esborso da 20.000 a 55.000 euro per abitazione

Sta passando abbastanza inosservata ma sarà una vera stangata sulle case dei cittadini europei e italiani in particolare, che saranno costretti fra poco a mettere mano al portafoglio.

Il presidente dell’Aspesi (Associazione nazionale tra le società di promozione e sviluppo immobiliare), Federico Filippo Oriana, stima una svalutazione delle case pari al 30- 40 % con un esborso in Italia da 20.000 a 55.000 euro per abitazione. 

Infatti dalla Plenaria è purtroppo arrivato il semaforo verde per l’obiettivo ‘emissioni zero’ per il 2050. La direttiva è passata con 370 voti a favore, 199 contrari 46 astenuti. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia hanno votato tutti contro mentre Pd, Cinque Stelle, Verdi, Alleanza Verdi e Sinistra e Italia Viva, hanno votato a favore.

Ora parte l’iter nazionale con i ministeri e poi ci sarà la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale UE. L’obiettivo, come detto, è quello di raggiungere le emissioni zero per il 2050 (pura follia) ma già dal 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere ad emissioni zero, regola che vale per il 2028 con gli edifici pubblici e ciò significherà, anche in questo caso, nuovi costi che solo L’Ue al mondo, unilateralmente, si sta accollando mentre i Cambiamenti climatici sono un problema mondiale ma i grandi inquinatori gli Usa, Cina, India, Russia si guardano bene da assumere misure di questo tipo. Questo è un modo tafazziano per percuotersi i gioielli di famiglia.

Per le abitazioni dei privati c’è una scaletta per spillare soldi in maniera sistematica, diciamo pure ‘a rate’ e cioè riduzione del consumo energetico del 16% dal 2030 e del 20-22% entro il 2035. Una volta che sarà pubblicata in GU Ue gli Stati membri avranno due anni di tempo per presentare un Piano di ristrutturazione.

E veniamo alla politica. La tanta temuta norma è stata approvata con i voti dei soliti noti, e cioè i partiti del centro-sinistra e la forte contrarietà della maggioranza di governo. L’eurodeputato della Lega Angelo Ciocca ha protestato con un fischietto e la presidente lo ha cacciato definendo l’episodio “deplorevole e senza precedenti” definizione che invece ben si attaglia alla pericolosissima legge rifilataci dalla Ue.

Perché dietro alle tante belle parole c’è invece una gigantesca fregatura e cioè ristrutturazioni obbligatorie per le abitazioni degli italiani. Questo vuol dire che a breve cominceranno i soliti giochetti con amministratori di condomini interessati e aziende nababbe che cercheranno di replicare il bengodi della scellerata misura di bonus e superbonus che ha lasciato un buco storico nelle casse dello Stato, come ha fatto notare Giorgia Meloni.

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E poi naturalmente avremo il solito seguito di truffe e controtruffe come è accaduto per la misura voluta dal governo Conte e per cui ogni giorno la magistratura apre un' inchiesta.

Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha sparato ad alzo zero: “Ennesima follia europea. Grazie all’impegno della Lega e del gruppo Id, erano già state fermate alcune delle eco-follie volute dai burocrati, ma non è bastato. La nostra battaglia continua: serve un cambio di rotta per rivedere la direttiva, mandando a casa le sinistre e portando a Bruxelles una nuova maggioranza di centrodestra. L’8 e il 9 giugno, chi sceglie la Lega sceglie più Italia e meno Eu”.

Chiara Braga, pasionaria verde, ha avuto l’ardire di dichiarare: “Anche stavolta dalla parte sbagliata. Oggi i partiti della destra al Parlamento europeo hanno votato contro la direttiva per le case green. Che non è un’impuntatura ambientalista, ma l’unica risposta per contribuire in modo serio alla riduzione di emissioni inquinanti, garantire risparmio energetico e abbassare notevolmente le spese per le famiglie. E la miopia di certe forze non consente loro di vedere gli sforzi fatti per giungere ad un accordo conclusivo in cui molti dei vincoli della proposta iniziale sono stati rivisti e ammorbiditi”, ma non dice che l’Ue è responsabile dell’inquinamento solo in una piccola parte e quindi è solo una misura ideologica che non servirà a niente.

Gongola soddisfatto per il salasso che affibbierà agli italiani l’ex ministro dell’ambiente Sergio Costa che non ha lasciato proprio un indimenticabile ricordo di sé al dicastero dell’Ambiente: “Un testo importante non solo per la lotta ai cambiamenti climatici: riqualificare il parco immobiliare offre una grande opportunità di rilancio della filiera edilizia, che si conferma motore principale della crescita economica interna grazie all’impatto sull’indotto e in generale sull’intera economia, generando al contempo posti di lavoro non delocalizzabili”.

Insomma i Cinque Stelle ci stanno riprovando con qualcosa di simile ai finti bonus ambientali che si sono pappati le aziende di ristrutturazione grazie all’aumento dei costi del materiale, peraltro possibile per legge, quando non hanno fatto vere e proprie truffe. Niente di nuovo sotto il sole, solo che questa volta girano previsioni stellari sui soldi che gli italiani dovranno sborsare all’Ideologia (e agli Affari) di Bruxelles senza alcun beneficio per l’ambiente.