Cattaneo, sei mesi a capo di Enel. Dalle cessioni al personale: il bilancio

Il 7 novembre l'azienda presenterà i risultati dei primi nove mesi dell'anno: un banco di prova per l'amministratore delegato

Flavio Cattaneo, ad di Enel
Economia

Enel, sei mesi di cura Cattaneo: il bilancio


 

Non è manager da cesello e da microscopio, ma è uomo di azione e di (piccole) rivoluzioni. Flavio Cattaneo festeggia i (quasi) primi sei mesi della sua avventura in Enel avendo profondamente ribaltato la società con la più alta capitalizzazione in Borsa. La sua quinta vita da manager (dopo Rai, Terna, Telecom e Italo, senza contare il suo fondo d’investimento privato) è iniziata con l’acceleratore premuto sia per quanto riguarda il business, sia per quello che concerne la gestione delle risorse umane

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L’ultima operazione riguarda Enel X – la controllata specializzata in soluzioni di mobilità elettrica – che ha visto un cambio al vertice: congedato l’amministratore delegato Francesco Venturini, che ricopriva l’incarico da maggio del 2017, per fare posto a Francesca Gostinelli, precedentemente responsabile della Strategia di gruppo di Enel. A fine settembre si è scelto di salutare Ernesto Ciorra, chief innovability officer ed Elisabetta Ripa, amministratore delegato di Enel X Way e a capo del business E-Mobility. Per quanto riguarda Ciorra la sua uscita è da ricondurre all'accorpamento di funzioni che ha creato la nuova posizione affidata all'ex ad di Iren Gianni Vittorio Armani, new entry della gestione Cattaneo che lo ha chiamato a guidare Reti e innovazione. 

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Altro cambio di peso: Alberto De Paoli, che è stato dal 2014 direttore amministrazione, finanza e controllo di Enel, è stato nominato Direttore Rest of the World a luglio di quest’anno. Al suo posto è arrivato Stefano De Angelis, che è stato in Tim durante la gestione Cattaneo e che dall’agosto del 2020 è stato executive director in Italo. Anche l’area comunicazione è stata cambiata con l’addio a Cecilia Ferranti e l’arrivo, da Ita, di Nicolò Mardegan. Il quale, tra l'altro, in un'ottica di riorganizzazione dell'intera struttura, ha preso la guida di una nuova struttura che incorpora, oltre alla comunicazione, anche gli affari istituzionali e la sostenibilità.

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Per quanto riguarda il business, invece, l’obiettivo di Cattaneo è molto preciso: ridurre entro la fine dell’anno l’indebitamento dagli iniziali 58,9 miliardi di euro fino a 51-52. Agli inizi di luglio, dunque, Enel ha annunciato un accordo tra Enel Green Power (la controllata dedicata alle energie rinnovabili) e il gruppo petrolifero giapponese INPEX per la cessione a quest’ultimo del 50 per cento delle due società che possiedono le attività del gruppo in Australia: vale a dire tre impianti fotovoltaici da 310 megawatt di capacità, più vari progetti di eolico, solare e stoccaggio. Il giorno prima, mercoledì 12 luglio, Enel ha venduto al produttore energetico Sonnedix la sua intera partecipazione in Arcadia Generación, azienda fotovoltaica cilena proprietaria di quattro impianti da 416 MW. Altra operazione, perfezionata la scorsa settimana, è quella che ha portato alla cessione di tutte le partecipazioni in Romania alla greca Public Power Corporation per 1,24 miliardi generando un risultato positivo per i conti del gruppo di circa 2 miliardi. 

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Ha cambiato relativamente poco in azienda, Cattaneo, se si guarda all’organizzazione generale. Ma lo snellimento di un’infrastruttura a matrice tra le più complesse, che comprendeva vari livelli decisionali, deve per forza di cose venire ridotto per rispondere alla prima mission affidata all’imprenditore milanese: tagliare i costi, razionalizzare i processi e migliorare la gestione. Il nome di Cattaneo aveva iniziato a circolare, per la guida di Enel, già da tempo, anche se lui aveva sempre smentito. Il toto-nomine dava stra-favorito Stefano Donnarumma, che però aveva fatto troppo affidamento su questo ruolo. Invece, a poche ore dalle decisioni finali, ecco spuntare il nome di Cattaneo.

Il 7 novembre Enel presenterà i risultati dei primi nove mesi dell’anno che vivranno ancora dell’eredità del precedente management ma che saranno anche emblematici della rotta intrapresa. La Borsa per il momento si è mantenuta neutrale, con il valore del titolo che è rimasto ai livelli di maggio.

La speranza, soprattutto per chi ha fortemente voluto Cattaneo al timone di Enel, è che si replichino i risultati già ottenuti nelle precedenti avventure. Sotto la sua direzione generale la Rai ha ottenuto il più alto utile netto della sua storia. In Tim riuscì a portare 1,6 miliardi di utili nel 2016 e lasciò la carica con 25 milioni di liquidazione. E ancora: nella sua duplice avventura in Italo è riuscito a guadagnare qualcosa come 150 milioni di euro, ma soprattutto ha raddoppiato il valore di un asset che oggi è finito nelle mani di Aponte. In Terna sono stati firmati bilanci da record. Ci riuscirà anche con Enel?

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