Cernobbio, i manager promuovono l’Ue "ma servono più politiche comuni"
Dal forum Ambrosetti emerge una forte fiducia nell'Europa da parte dei manager
Europa, come di consueto, protagonista della seconda giornata del Forum Ambrosetti a Cernobbio. Le istituzioni continentali hanno incassato nel primo televoto condotto l'assoluta fiducia dei manager: alla luce dell'emergenza Covid-19, l'81% dei partecipanti si e' detto piu' fiducioso nelle istituzioni e il 42,7% giudica straordinario e senza precedenti lo strumento del Next Generation Eu. Guardando a ciò di cui ha bisogno l'Europa, il 60,4% dei partecipanti ritiene che occorrano più politiche comuni, a partire da quella fiscale, il 27,5% indica la necessità di un maggior federalismo europeo e l'11% sollecita più politica estera. Su quest'ultimo punto, e alla luce della crisi in Afghanistan, l'87,8% dei manager partecipanti ai lavori vede favorevolmente la prospettiva di istituire forze militari europee.
Nel corso della mattinata è intervenuto il ministro dell'Innovazione Tecnologica e della Transizione Digitale Vittorio Colao che ha annunciato la presentazione del progetto di cloud nazionale: "ci sarà ruolo per tutti con regole chiare", ha assicurato il ministro. "Il lavoro lo abbiamo fatto assieme all'agenzia per la cybersicurezza - ha detto - la presentazione di martedì sarà una situazione in cui spiegheremo cosa e perchè ci sarà un ruolo per tutti, ma con delle regole definite assieme ai colleghi dell'agenzia. Ne parliamo martedì".
Parlando dei fondi del Next Generation Eu, Colao ha spiegato che la spesa non è ancora iniziata, il digitale potrebbe essere il primo a impiegarli. "Potremmo essere tra i primi, con alcuni piccoli progetti che abbiamo 'pre cucinato' ma non siamo ancora nella fase della spesa", ha detto. Allargando lo sguardo il manager ex Vodafone ha sottolineato l’importanza di “un’autonomia europea” in tema di tecnologia perche' quando si e' autonomi “poi si negozia, si coopera e si commercia anche meglio". "Ristabilire una forte autonomia dal punto di visto tecnologico" aggiunge riferendosi anche alla carenza dei microchip. "Non possiamo completamente dipendere dagli altri, non vuol dire far tutto da soli ma poter negoziare meglio", aggiunge.
Le Maire, senza indipendenza tecnologica non c'e' quella politica, bisogna investire
Sulla stessa linea d’onda il ministro dell'Economia e delle finanze francese Bruno Le Maire. "Bisogna investire in tecnologia: non serve avere indipendenza politica, se poi dipendiamo da altri Paesi sulla tecnologia, come succede per esempio con i semiconduttori in arrivo dalla Cina”, ha spiegato il francese, aggiungendo che è "una perdita di tempo parlare di indipendenza politica se non siamo in grado di gestire e proteggere i nostri dati, cruciali per i sistemi di valori e la crescita dei nostri Paesi". Per questo "servono più investimenti, per diventare piu' indipendenti da un punto di vista tecnologico. Vale per tutti i Paesi europei, non solo per la Francia", ha detto Le Maire, spiegando che "e' ora di stabilire una strategia per l'innovazione, che si basi su tre pilastri, ovvero sulla capacita' di selezione, i finanziamenti e la collaborazione tra Paesi".
Recovery Plan: Gentiloni, con nuovi finanziamenti gran lavoro da fare
“Il governo sa benissimo che fino a ora abbiamo finanziato un piano, a partire da dicembre-gennaio erogheremo dei finanziamenti per il raggiungimento di scadenze e obiettivi che sono in questo piano e sono una cinquantina di obiettivi e diverse riforme: un gran lavoro da fare'. Lo ha detto Paolo Gentiloni, commissario Ue all'Economia, a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio. 'Le riforme piu' urgenti per gli accordi presi con Bruxelles sono la delega fiscale, tempi della giustizia civile e la legge sulla concorrenza. Tre cose che a dirle cosi' sembrano semplici ma sono tempi molto importanti per il parlamento', ha aggiunto Gentiloni. Fla-Ppa