Ferragni spera nel Risanamento con Calabi, con lui possibili nuovi investitori: spunta il nome di Bizzarri (ex Ceo di Gucci)

Una strada potrebbe essere la ricapitalizzazione con l'ingresso di nuovi investitori. Fenice e la holding Sisterhood non hanno ancora pubblicato i bilanci 2023

di Maddalena Camera
Chiara Ferragni a Villa Matilda
Economia

Calabi una garanzia per risollevare Fenice Srl? I problemi di Ferragni vanno oltre il danno economico

È il momento di Claudio Calabi, 76 anni manager di lungo corso che solo pochi giorni fa era stato dato da indiscrezioni stampa a capo di una cordata per rilevare il quotidiano La Repubblica. Ma è pronto per un nuovo incarico: prendere le redini della società Fenice Srl che è la principale, licenziataria del marchio "Chiara Ferragni", e Sisterhood ossia la holding che controlla le società di quella che era l'imprenditrice digitale italiana più conosciuta al mondo, entrata in grave difficoltà finanziaria dopo la vicenda della falsa beneficenza su pandori e uova di pasqua

Un manager "vecchio" (è stato ad di Rcs dal 1995 al 2000 e de Il Sole 24 ore dal 2005 al 200 ed è tutt'ora presidente di Risanamento) ma esperto di ristrutturazioni aziendali viene dunque chiamato per cercare di riportare in carreggiata i conti dell'influencer Chiara Ferragni, un business praticamente tutto digitale dato che le vendite legate al marchio e alla pubblicità sono strettamente connesse alla sua visibilità social. Ferragni possiede il 32,5% di Fenice, altri soci sono Paolo Barletta con Alchimia (40%) e Pasquale Morgese al 27,5%.  

Fenice e la holding Sisterhood non hanno ancora pubblicato i bilanci 2023. Il motivo sarebbe la perdita stimata a circa 4 milioni di euro a causa dei ricavi scesi da 14 nel 2022 a circa 7 milioni (secondo alcune stime) quest'anno. Il calo è ovviamente riconducibile alla vicenda pandoro Balocco e uova di Pasqua per i quali Chiara Ferragni, è finita a processo con l'accusa di truffa aggravata. 

Per la cronaca entro dicembre il tribunale deciderà se chiedere l'archiviazione o il giudizio. Nel frattempo però ci sono i conti da sistemare. Una strada potrebbe essere la ricapitalizzazione (la stima sarebbe di 6 milioni di euro) con l'ingresso di nuovi investitori per rilanciare l'azienda. 

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Tra i nomi circolati anche quello di Marco Bizzarri ex-ad di Gucci e del finanziere Francesco Trapani.  L'ampio curriculum di Calabi fa ben sperare in quanto viene specificato che quando era in Rcs in tre anni 1995-1997 "è stata realizzata la ristrutturazione e il risanamento del gruppo, da una perdita di oltre 750 miliardi di lire nel 1995 alla realizzazione di un utile di oltre 70 miliardi di lire nel 1997". 

Risanamento, dove Calabi è presidente esecutivo, è una società immobiliare (sua l'area di Santa Giulia) quotata in Borsa e controllata dalle banche, Intesa e Unicredit, dopo il salvataggio dal fallimento di Luigi Zunino. Calabi è una garanzia ma i problemi di Ferragni probabilmente sono anche di immagine e vanno oltre il conto economico. L'impatto della vicenda uova e pandoro, scoppiato a fine 2023, si vedrà infatti veramente solo sui conti del 2024 che saranno resi noti l'anno prossimo.  Con la speranza di un Risanamento.

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