Cina, crescita "sospetta” dell’economia nel primo trimestre
Dopo i declassamenti di Fitch e Moody's il Governo corre ai ripari
Cina, un aumento "sospetto" dell'economia cinese nel primo trimestre dell'anno
“A pensar male si fa peccato ma molto spesso ci si azzecca” diceva uno dei più famosi, discussi ed acuti politici italiani, Giulio Andreotti. Mai frase sembra adeguarsi perfettamente ai risultati economici che l’Ufficio Nazionale di Statistica della Repubblica Cinese ha dato con “rullo di tamburi” in questi giorni. Secondo i dati ufficiali, presentati da un Governo che certo non brilla per imparzialità di opinione, dicono che il motore cinese ha ripreso a funzionare alla grande. Nel primo trimestre l’economia è cresciuta del 5,3% con un 1,6% rispetto ai tre mesi precedenti. La stessa fonte conferma la stabilizzazione dell’economia e previsioni al di sopra delle aspettative, con un aumento del 5% del Pil. Che dire? Questi dati arrivano dopo un biennio complicato dalla pandemia, dall’inflazione, dai debiti dei governi locali e soprattutto dal gigantesco mercato immobiliare cinese in grave crisi. E arrivano subito dopo il declassamento di Fitch che ha abbassato il rating del credito cinese. Questo giudizio, giudicato immediatamente dal paese come “un delitto di lesa maestà”, ha fatto il pari con quello di Moody’s fatto a dicembre.
Cina, il debito dovrebbe crescere al 61,3% del Pil
Secondo Fitch il debito del governo centrale e locale crescerà nel 2024 al 61,3% del Pil ( 56,1% del 2023). E’ utile ricordare che prima del Covid e della bomba immobiliare lo stesso era al 38,5%. A questo trend si aggiungono il calo dei prezzi della produzione industriale e l’export ancora in affanno. Nonostante tutto ciò la stampa di “regime” ha definito il dato “impressionante”. "L'economia nazionale ha avuto un buon inizio nel primo trimestre, in cui si sono accumulati fattori più positivi che gettano le basi migliori per il raggiungimento degli obiettivi e dei compiti annuali", ha detto Sheng Laiyun, vicedirettore dell'ONE, aggiungendo però che “la gravità e l'incertezza dell'ambiente esterno sono aumentate e che le basi di un'economia stabile e in miglioramento non sono ancora solide". La chiave di volta per superare questi anni complicati sta, secondo il Governo cinese, nel togliersi dalla dipendenza dell’immobiliare. Auto elettriche, batterie agli ioni di litio e il settore fotovoltaico hanno aumentato le proprie esportazioni del 30% nel 2023. Questa sorta di invasione ha allarmato , e non poco, l’Occidente che vede il pericolo di una Via della Seta tecnologica ma ad una sola direzione. Se i primi due mesi dell’anno, quelli del Capodanno cinese , hanno fatto felici i settori del tempo libero e della ristorazione per contro il gigantesco settore immobiliare ha mantenuto il trend negativo con cali delle vendite di quasi il 28%. Ma i soldi del Governo si sono diretti nell’High Tech, +11,4%, e di oltre il 42% nel manifatturiero aerospaziale. E questo spaventa , e non poco il Vecchio Continente. I cinesi ora non copiano più ma vendono a noi alta tecnologia quella che noi “gli abbiamo dato”.