Dazi, la Cina risponde alle minacce di Trump: "In arrivo contromisure potenti. Basta bugie sul fentanyl"
Pechino vuole colpire beni agricoli e alimentari degli Stati Uniti
La Cina risponde ai dazi americani. Duro attacco di Pechino alle "bugie di Trump"
Donald Trump ha annunciato dazi, non solo per l'Europa, il Canada e il Messico, ma anche per la Cina. Dopo qualche giorno di silenzio però Pechino ha deciso di rispondere agli Stati Uniti e lo ha fatto con forza, rimandando al mittente tutte le accuse di Trump. "La Cina - tuona il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian - spera che gli Stati Uniti non ripeteranno i propri errori e che potranno tornare prontamente sulla strada giusta per risolvere le divergenze attraverso un dialogo equo. Se gli Stati Uniti insistono nel procedere per conto proprio, la Cina adotterà tutte le contromisure necessarie a tutela dei propri diritti e interessi legittimi.
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Se gli Stati Uniti - prosegue - continuano a usare la questione del fentanyl per fare pressione, ricattare, costringere e minacciare la Cina, sarà solo controproducente e darà un colpo al dialogo e alla cooperazione tra Cina e Stati Uniti nel campo del controllo della droga". La Cina sta studiando e formulando "contromisure pertinenti in risposta alla minaccia degli Usa di imporre un'ulteriore tariffa del 10%" sui beni cinesi "con il pretesto del fentanyl" in vigore dal 4 marzo. Il Global Times, tabloid del Quotidiano del Popolo, scrive che le risposte "includeranno probabilmente sia tariffe sia una serie di misure non tariffarie, e i beni agricoli e alimentari Usa saranno molto probabilmente elencati", in base a una "fonte affidabile", secondo cui "se gli Usa insistono nell'imporre dazi unilaterali e annunciano formalmente misure rilevanti, la Cina adotterà sicuramente contromisure forti e potenti".
La minaccia di Washington ha provocato la reazione di diversi ministeri cinesi, tra cui quello del Commercio secondo cui la Repubblica popolare è uno dei Paesi "più severi al mondo in materia di lotta alla droga, sia in termini di politica sia di attuazione", e che la Cina conduce una cooperazione internazionale con altri Paesi, tra cui gli Stati Uniti, sul narcotraffico. "Scaricare la colpa su altri Paesi non aiuterà a risolvere il problema degli Stati Uniti, ma piuttosto aumenterà probabilmente il peso su aziende e consumatori americani e danneggerà la stabilità della catena industriale globale", ha concluso il portavoce del ministero degli Esteri cinese.