Cingolani sulla crisi del gas sparge ottimismo. Invece rischiamo il disastro

Le rassicurazioni del ministro non coincidono con la realtà dei fatti. Si finirà con i razionamenti disordinati e a rimetterci saranno le famiglie più povere

Economia
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Gas, i numeri non tornano. Draghi e le "nuvole all'orizzonte"

La crisi energetica è sotto gli occhi di tutti. Il premier Draghi in conferenza stampa l'altro giorno ha parlato chiaramente di "nuvole all'orizzonte" per il prezzo del gas ma c'è chi va controcorrente. Si tratta del ministro per la transazione ecologica. Roberto Cingolani - si legge sul Fatto Quotidiano - ha rassicurato tutti dicendo che il gas non mancherà. Il tutto mentre il prezzo dell’energia elettrica in Italia veniva quotato a 536 euro per Mwh e il gas sopra i 2 euro per metro cubo. A una domanda specifica sulla possibilità di un razionamento, il ministro della Transizione ecologica ha risposto con una serie di numeri farlocchi e basati sui soliti “se”e sui soliti “ma”. "Siamo stati molto chiari su questi numeri", ha detto Cingolani. In realtà sono confusi e volutamente ambigui per coprire la realtà.

Se, - prosegue il Fatto - nella ipotesi di base, la Russia manterrà una riduzione del 30%, da ottobre mancheranno 30 milioni di mc al giorno: dove sono i fornitori per sostituirli? I 7/8 miliardi di metri cubi promessi da Cingolani sono nella metafisica. Probabilmente si riferiscono al gas addizionale che dovrebbe arrivare dall’Algeria per almeno 6 miliardi, ma dov’è questo gas? Chi lo ha contrattato e a che prezzo? Mentre Cingolani sparge ottimismo il presidente dell’Autorità per l’energia continua ad avvertirci che: le utilities rischiano il default; potrebbe mancare gas e a questi prezzi l’industria potrebbe ridurre la richiesta di energia ma a scapito del Pil. Il governo esclude problemi ma il razionamento è già in atto e si rischia che si faccia in maniera disordinata, senza supporti sociali alle famiglie in difficoltà.