Citigroup, aggravi da 1,3 mld su Argentina-Russia. L'incubo conti in rosso

Dalla svalutazione del peso argentino perdite per 880 milioni di dollari

di Daniele Rosa
Javier Milei Argentina
Economia

Citigroup, le preoccupazioni da Argentina e Russia

Citigroup Inc., la grande multinazionale americana di banche di investimento e società di servizi finanziari con sede a New York chiude il 2023 con molte paure legate alle sue esposizioni in Argentina e Russia. E tali preoccupazioni si riscontrano nei risultati del quarto trimestre. Nei documenti presentati alla Securities and Exchange Commission (la SEC) degli Stati Uniti ci sono infatti cancellazioni ed accantonamenti per circa 3,7 miliardi di dollari. Tra questi 1,6 miliardi di dollari sono relativi all'Argentina.

Un rischio che la Banca definisce come “esposizioni transfrontaliere e multivalutarie basate sulle tendenze economiche attuali, sulla svalutazione della valuta e sul rischio geopolitico. Un insieme di cause che potrebbero incidere sulla capacità dell'Argentina di sostenere il servizio del debito estero”.

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Tecnicamente la banca ha comunicato che le svalutazioni per 1,3 miliardi sono legate al "rischio di trasferimento associato a esposizioni al di fuori degli Stati Uniti, rischio guidato da considerazioni di sicurezza e solidità ai sensi della legislazione bancaria statunitense”. Di queste cifre 720 milioni di dollari sono relativi all'Argentina e 580 milioni alla Russia.

Citigroup, perdite per la svalutazione del peso argentino

Inoltre nel documento presentato viene riferito che proprio in Argentina Citigroup ha dovuto registrare perdite di ricavi per circa 880 milioni di dollari a causa della svalutazione del peso argentino. Una svalutazione del 50% voluta dal nuovo presidente, Javier Milei in linea con il suo programma economico di “lacrime e sangue”. E, sempre nel paese, Citi ha inoltre avuto interessi netti per circa 250 milioni di dollari nel quarto trimestre del’anno (non inclusi in tale cifra).

Nella sua ultima trimestrale (terzo trimestre) l’istituto bancario americano aveva valutato i suoi investimenti nel paese centroamericano a circa 1,9 miliardi di dollari prevedendo perdite consistenti qualora fosse partita la svalutazione della moneta. Citigroup già nel 2016 aveva dimostrato preoccupazione sulla tenuta del paese argentino e aveva venduto le sue attività bancarie al dettaglio per provare a razionalizzare e ridurre i costi.

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E nel 2018, Citigroup Inc. ha cambiato la contabilità in Argentina al dollaro USA dopo aver ritenuto l’economia del paese “altamente inflazionistica”. Oltre ai grattacapi provenienti da Russia e Argentina l’anno ha visto per la banca altre problematiche che, secondo i vertici, saranno “messi in conto” tutti questo anno per poter riequilibrare i conti.

Citigroup, il 2023 per razionalizzare i conti

Citi ha registrato un addebito di circa 1,7 miliardi di dollari sulle spese operative nel trimestre relative alla valutazione speciale della Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) nell’abito della legge sul salvataggio di diverse banche. A questi oneri si sono aggiunti altri 780 milioni di dollari nel trimestre, per licenziamenti, svalutazioni di attività e altro.

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Le parole dell’ amministratore delegato Jane Fraser chiariscono che "tutto questo si rifletterà nei risultati di Citi per il quarto trimestre e l'intero anno 2023 (pubblicati il ​​12 gennaio 2024). Anche se raramente diamo informazioni sui risultati trimestrali prima delle date previste abbiamo pensato fosse un segno per essere ancora più trasparenti e credibili”. 

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