Commercio, crollo record in Italia: spariscono i negozi, chiusi 117 mila in 12 anni. Ma il Sud tiene più del Nord

A livello territoriale, le regioni del Nord evidenziano le maggiori perdite di negozi al dettaglio, mentre al Centro-Sud si registra una maggiore tenuta

di redazione economia
Economia

Commercio, crollo record in Italia: spariscono i negozi

Tra il 2012 e il 2024 le imprese del commercio a dettaglio con sede fissa sono passate da 551.300 a 433.600, registrano un calo di 117.800 attività (-21,4%). Nel commercio ambulante si è passati da 93.800 a 70.900 in calo di 22.900 attività (-24,4%). I dati sono contenuti nel report realizzato dall'ufficio studi di Confcommercio 'Demografia d’impresa nelle città italiane', in collaborazione con il centro studi Guglielmo Tagliacarne. In controtendenza 'alberghi, bar e ristoranti', che nello stesso periodo sono passati da 318.100 a 336.600, in crescita di 18.500 attività (+5,8%).

Passando agli occupati nel commercio e ape (alberghi e pubblici esercizi), erano 4.575.000 e sono saliti a 4.865.000, con la quota di stranieri che è passata dall'8,2% al 10,9%. In particolare gli italiani erano 4.204.000 nel 2012 e sono arrivati a 4.335.000 nel 2024 (+3,1%), mentre gli stranieri erano 375.000 nel 2012 e sono arrivati a 530.00 (+41,4%).

Dal dossier emerge che nei centri storici chiudono più negozi che nelle periferie, sia al Centro-Nord che nel Mezzogiorno. Nei comuni sono spariti, negli ultimi 12 anni, quasi 31mila esercizi al dettaglio in sede fissa, riduzione che si accompagna a quella degli sportelli bancari che tra il 2015 e il 2023 sono passati da 8.026 a 5.173 (-35,5%).

Tra i settori merceologici, nei centri storici si riducono le attività tradizionali (carburanti -42,1%, libri e giocattoli -36,5%, mobili e ferramenta -34,8%, abbigliamento -26%) e aumentano i servizi (farmacie +12,3%, computer e telefonia +10,5%) e le attività di alloggio (+67,5%) al cui interno si registra un vero e proprio boom degli affitti brevi (+170%), dovuto alla forte accelerazione nell’ultimo anno, mentre gli alberghi tradizionali calano del 9,7%.

A livello territoriale, le regioni del Nord evidenziano le maggiori perdite di negozi al dettaglio, mentre al Centro-Sud si registra una maggiore tenuta: dei 122 comuni presi in esame dall’analisi, ai primi 5 posti si collocano Ancona (-34,7%), Gorizia (-34,2%), Pesaro (-32,4%), Varese (-31,7%) e Alessandria (-31,1%); nelle ultime 5 posizioni i Comuni che registrano la migliore tenuta sono Crotone (-6,9%), Frascati (-8,3%), Olbia (-8,6%), Andria (-10,3%), Palermo (-11,2%).

La desertificazione commerciale continua, dunque, a rappresentare un elemento di depauperamento economico e sociale dei centri urbani che, tenendo conto anche della contestuale riduzione del numero di sportelli bancari, rischia di trasformarsi in un vero e proprio declino delle città.

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