"Commerzbank come Mps? M&A inutili per la senese. Il risiko è l'unica via per risanare la Germania"

L'acquisizione di Commerzbank da parte di UniCredit trasformerà il panorama bancario italiano? Parla l'economista Giulio Sapelli

di Rosa Nasti
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Il blitz di Unicredit su Commerzbank, e il "muro" di Berlino contro l'Italia. Parla Sapelli: "Solo così la Germania può salvarsi"

La mossa di Orcel su Commerzbank è l'apripista di un risiko bancario a cui non si assisteva da anni. Unicredit entra nella seconda banca tedesca con un investimento di 1,5 miliardi di euro e acquisendone il 9% (4,5% dal governo tedesco e un altro 4,5% sul mercato). Cambiano i tempi, ma non le mosse di Orcel. Dopo quasi vent'anni, piazza Gae Aulenti torna all'assalto dei giganti tedeschi: era il 2005 quando completava l’acquisizione di HypoVereinsbank (Hvb) per 19,2 miliardi di euro.

Unicredit, che nei giorni precedenti al blitz aveva informato il governo Meloni delle proprie intenzioni, ora attende il via libera della Bce per superare la soglia del 10%, con Orcel che ha già avviato i primi contatti "di cortesia" con il top management di Commerzbank. Ma Berlino non sta a guardare. Il fantasma dell'operazione Hvb, con i suoi pesanti tagli di posti di lavoro, aleggia minaccioso. E mentre i sindacati incrociano le braccia, Stefan Wittmann, membro del consiglio di sorveglianza, avverte senza mezzi termini: "Faremo tutto il possibile per fermare l’acquisizione." Ma che cosa cambia dopo la mossa di Unicredit? Affaritaliani.it ha interpellato l'economista e docente universitario Giulio Sapelli.

Professore quali sono le vere mire di Unicredit su Commerzbank e come cambia il settore del credito italiano?

Vuol dire che Orcel sceglie di affrontare un mercato complesso come quello tedesco, nonostante le difficoltà passate con Hvb, che aveva causato non pochi problemi, tra cui la dismissione di asset rilevanti. Pensiamo, per esempio, alla produzione di prodotti finanziari di altissimo livello che possedevano. Orcel si lancia in questa avventura coraggiosa perché della Germania si ha sempre bisogno e l'idea di una grande banca europea rimane attuale. Spero quindi che Orcel abbia un piano ambizioso e ben definito.

Come si posiziona questa mossa rispetto alla situazione economica della Germania? E perché i sindacati tedeschi fanno muro a qualsiasi potenziale acquisizione?

La Germania sbaglia a mettersi di traverso avendo un gruppo dirigente che ha fatto riemergere i vecchi mali tedeschi. Invece, l'acquisizione potrebbe rappresentare una grande possibilità, soprattutto nei rapporti con i Paesi dell'Est, dove Unicredit ha accumulato grande esperienza, come dimostra la Polonia. I tedeschi sbagliano profondamente a opporsi: la Germania si salverà solo con l'integrazione con altri Paesi, non con l’opposizione.

Il blitz di Orcel sull'istituto bancario tedesco soddisfa uno degli obiettivi di Mario Draghi di superare la "forte inclinazione nazionale" e creare un fronte comune europeo?

Questa è un'operazione di buon senso. La centralizzazione capitalistica deve andare avanti, ma questo era già chiaro al di là di quello che ha scritto Draghi, che non ha fatto altro che interpretare le dinamiche esistenti. Non è certo il Demiurgo, ma un interprete.

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Come Mps, anche Commerzabank è una pedina nelle mani del governo. La mossa di Unicredit riapre le danze dell'M&A?

UniCredit si chiama così fuori dal dossier senese, ma non credo che quest'operazione smuoverà qualcosa. Io penso che l'unica salvezza per Mps è quello di diventare una banca cooperativa, cambiandone la tuttora proprietaria. Questa, secondo me, è l'unica alternativa per Mps, non sono favorevole ad acquisizioni.

Come si colloca quest'acquisizione alla luce del taglio dei tassi previsto per oggi?

Si inserisce in un contesto favorevole: è una mossa sensata se il costo del denaro scende. Credo che questa acquisizione debba essere sostenuta da un abbassamento dei tassi e non certo da un aumento.