Concordato preventivo, il giallo dei numeri. "Sotto le 100mila adesioni sarebbe un flop". Termini scaduti ma...
Il governo valuta l'allungamento dei tempi, non sarà una proroga ma una riapertura
Concordato preventivo, su 4,7mln di contribuenti le adesioni sarebbero molto sotto le attese. Scatta il "secondo tempo"
Il tempo per presentare la domanda di adesione al concordato preventivo è scaduto. O forse no. Il termine ultimo infatti era stato fissato dal governo per il 31 ottobre, ma visti i numeri che non sarebbero in linea con le attese si valuta una proroga (ma in realtà sarà una riapertura). Il patto tra le partite Iva e l’Agenzia delle Entrate che congela le tasse e i controlli per due anni, denominato "Fisco amico" è una misura su cui l'esecutivo si è speso molto. Tra una decina di giorni, - riporta La Repubblica - le Entrate renderanno nota l’entità dei proventi e contemporaneamente, si ragiona nelle ultime ore al ministero dell’Economia, sarà aperta una nuova finestra per dare un’altra possibilità ai contribuenti. Ma Palazzo Chigi ha promesso alla maggioranza di utilizzare il "tesoretto" del concordato per ridurre le tasse e ora bisogna trovare una soluzione.
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Al ministero dell'economia si valuta un allungamento dei tempi, ma non si tratterebbe di una proroga della misura ma solo - in base a quanto riporta La Repubblica - di scadenze differenti e due diverse tranche di incasso. Sono forti le preoccupazioni, che su una platea di 4,7 milioni di contribuenti, l’asticella della soddisfazione è stata collocata a quota 200 mila. Sotto le 100 mila adesioni, spiegano fonti dell’esecutivo, "sarebbe un flop", mentre "già da 150 mila in su sarebbe un risultato discreto". Ma l’incasso potrebbe essere al di sotto di quei 2 miliardi che basterebbero appena per un ritocco dell’aliquota Irpef del 35%. Il viceministro dell'Economia Leo era stato categorico: nessuna proroga. Ma la riapertura del provvedimento del patto con le aziende si fa sempre più concreta.