Condominio, ecco le spese che si possono detrarre (ma con limiti)
La detrazione è pari al 50% delle spese sostenute nell'anno precedente (2023), con un limite massimo di 96.000 euro
Detrazione fiscale per le spese condominiali: come funziona?
Gestire le spese condominiali può rappresentare un peso significativo per le famiglie e i proprietari stessi. Tuttavia, c'è un modo per alleggerire questo carico finanziario. Come? Attraverso la detrazione fiscale nella dichiarazione dei redditi.
Quali spese condominiali si possono portare in detrazione?
Quando si parla di spese detraibili, ci si riferisce a quelle sostenute per interventi di ristrutturazione delle parti comuni dell'edificio. Secondo l'art. 1117 del codice civile, le parti comuni includono tutte le strutture necessarie all'uso collettivo, come il suolo, le fondazioni, i muri, i tetti, le scale, gli ascensori e gli impianti idrici ed elettrici, tra gli altri. Oppure anche le aree destinate a parcheggio nonché i locali per i servizi in comune, come la portineria, incluso l'alloggio del portiere, la lavanderia etc. Gli interventi che possono essere detratte includono:
- Manutenzione, ristrutturazione e restauro.
- Interventi di efficientamento energetico.
- Lavori antisismici.
- Eliminazione delle barriere architettoniche.
- Miglioramento della sicurezza all'interno dell'edificio.
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Come funziona la detrazione?
Nella dichiarazione dei redditi 2024, la detrazione è pari al 50% delle spese sostenute nell'anno precedente (2023), con un limite massimo di 96.000 euro. Ma è fondamentale che l'amministratore del condominio fornisca un certificato che attesti il totale delle spese sostenute da ciascun condòmino.
La detrazione fiscale sulle spese condominiali rappresenta un'opportunità significativa per ridurre il carico finanziario associato alla gestione dell'edificio. Tuttavia, è importante essere consapevoli dei limiti e dei requisiti necessari per beneficiare di questa agevolazione fiscale.