Confindustria, Federchimica non si pronuncia. Gozzi in bilico

La competizione per la leadership di Confindustria sta attraversando una fase cruciale

di Redazione Economia
Antonio Gozzi
Economia

Confindustria, Federchimica non si pronuncia. Gozzi in bilico

La competizione per la leadership di Confindustria sta attraversando una fase cruciale. I rappresentanti chiave dell'associazione hanno completato ieri le consultazioni presso Federchimica, oggi sono in visita a Padova e lunedì chiuderanno il giro consultativo a Napoli, ascoltando opinioni da vari territori e settori industriali. È possibile fare una valutazione preliminare della posizione dei quattro aspiranti: Edoardo Garrone, Antonio Gozzi, Alberto Marenghi ed Emanuele Orsini. Lo scrive Il Corriere della Sera.

Garrone ha garantito il suo posto nel voto del 4 aprile presentando oltre 2000 firme di supporto, soprattutto dal Nord Ovest, in particolare dal Piemonte e da una parte della Lombardia, inclusa Assolombarda, un'importante associazione territoriale. Orsini sembra godere del 20% di supporto, proveniente principalmente dall'Emilia Romagna, dalla Toscana, dall'Unindustria Lazio, da Trento e Bolzano, dalla Sardegna, dalla Sicilia e da Confindustria Ceramica. Il terzo candidato, Antonio Gozzi, si attesta intorno al 15% di consenso, con il sostegno da parte di Brescia, Bergamo, Napoli, Taranto, Ancona, nonché da settori industriali come la carta-grafica, Assovetro, Federacciai e Federlegno. Infine, Alberto Marenghi sembra avere un supporto inferiore al 5% all'interno dell'assemblea.

Assolombarda ha annunciato il suo appoggio alla candidatura di Garrone, mentre si discute se le società partecipate dallo Stato parteciperanno o meno al voto. Al momento, non hanno preso una posizione netta Federchimica e Farmindustria, e si attende lo stesso atteggiamento da parte di Confindustria Veneto Est e Confindustria Vicenza. Questi voti avrebbero potuto essere cruciali per Gozzi nel superare il 20% di consenso, ma sembra che non sarà così.

Il 21 marzo sarà il turno dei saggi di decidere chi avrà accesso al voto del consiglio generale del 4 aprile, e l'esclusione non sarà automatica per chi non raggiunge il 20% di sostegno. Si aprirà così una nuova fase della competizione, dove i candidati dovranno conquistare uno per uno i 185 voti del consiglio generale. È importante notare che il sostegno delle aziende a controllo pubblico potrebbe essere determinante, anche se al momento sembra che il ministero dell'Economia preferisca rimanere neutrale, date le incertezze della situazione. Tuttavia, la corsa per ottenere il sostegno di grandi aziende come Enel, Eni o Fincantieri è già iniziata. I candidati si confronteranno il prossimo 14 marzo in un evento organizzato da Confindustria Lombardia.

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