Confindustria, il borsino aggiornato: Orsini al 28%, Garrone al 26

Gozzi tra il 15 e il 18%, mentre Marenghi è ormai vicino a ritirare la sua candidatura. I nodi Genova, quorum e... Le ultime notizie

di Marco Scotti
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Economia

Confindustria, il borsino aggiornato della corsa alla presidenza

Emergono nuovi importanti dettagli nella corsa alla presidenza di Confindustria. Affaritaliani.it è in grado di anticipare il borsino aggiornato con i voti che, a oggi, verrebbero riconosciuti a ciascun candidato. Secondo i rumor di viale dell'Astronomia, Emanuele Orsini sarebbe intorno al 28% dei consensi, mentre Edoardo Garrone sarebbe staccato di un paio di punti e si fermerebbe al 26%. Entrambi, comunque, sono dati in rialzo. Prosegue anche il cammino di Antonio Gozzi il quale - al netto di possibili colpi di scena - avrebbe una forbice compresa tra il 15 e il 18%, nonostante endorsement pesanti arrivati dalle aziende a partecipazione pubblica. Nei giorni scorsi voci vicine all'imprenditore avevano fatto trapelare la sua intenzione di raggiungere lo sbarramento del 20%, ma al momento il traguardo non è ancora stato tagliato. Sembra ormai definitivamente uscito di scena, invece, Alberto Marenghi, che fino alla scorsa settimana veniva accreditato del 2,5% dei voti e che a questo punto potrebbe ufficializzare il suo addio alla corsa già fra pochi giorni.

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Ci sono però diverse questioni ancora aperte. La prima è di carattere territoriale: in questo momento Genova e la Liguria si ritrovano con due candidati provenienti da quelle zone e non sanno come comportarsi. A suo tempo, il presidente di Confindustria Genova Umberto Risso ha annunciato l'appoggio a Gozzi quando sembrava che dovesse essere l'unico ligure a correre. Ora però c'è anche Garrone. E gli industriali del territorio devono decidere da che parte stare. Con chi si schiererà adesso Risso? Con Garrone che ha già i voti previsti o con Gozzi anche se non li avrà ancora raggiunti? Non solo. C'è anche un tema procedurale. Per poter votare all'assemblea, federazioni, categoriali e territoriali devono aver pagato i contributi. Il quorum, quindi, viene computato sulla base dei contributi ricevuti e versati, poiché i diritti di voto aumentano all'aumentare del conquibus pagato a Confindustria.

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Così, se lo statuto è chiaro sulla percentuale da raggiungere (almeno il 20% dei voti), non può esserlo sul numero assoluto di preferenze minime che devono essere ottenute, perché queste cambiano a seconda dei contributi versati. Ora, vista la grande mobilitazione intorno alla corsa alla presidenza di viale dell'Astronomia, stanno arrivando all'ultimo molti pagamenti arretrati, e solo nei prossimi giorni si potrà frazionare il quorum in base al monte-contributi ricevuto dalle varie organizzazioni e si potrà procedere alla comunicazione ufficiale del numero di voti necessari. 

Infine, c'è un ulteriore dettaglio da tenere in considerazione. Mentre i voti di Orsini e Garrone, che hanno già ampiamente superato il quorum, sono ormai assodati, quelli che dovrebbero spettare a Gozzi sarebbero ancora sub iudice, nel senso che dipendono ancora dal raggiungimento da parte del presidente di Duferco del famoso 20%. Ovvio che se l'imprenditore ligure superasse lo sbarramento, avrebbe confermato tutte le firme depositate, altrimenti, nel caso in cui entro il 15 marzo, termine ultimo per il raggiungimento del quorum, non dovesse arrivare al livello auspicato, questi voti tornerebbero disponibili e alla conta finale del 4 aprile sarebbero ammessi solo Orsini e Garrone. "E si aprirebbe il famoso mercato", dice qualcuno nei corridoi di Viale dell'Astronomia.