Confindustria: prosegue spedito recupero del Pil, vicino a +6%

Lavoro, Confindustria: quello temporaneo oltre i livelli pre-crisi, occupazione in recupero su scia ripresa

Economia
Condividi su:

Pil, Confindustria: prosegue spedito recupero, vicino al 6% in 2021

Prosegue "spedito" il recupero dell'economia italiana ma contagi e commodity restano "i fattori di incertezza". Lo sottolinea il Centro Studi Confindustria nella congiuntura flash di settembre sottolineando che "il 2021, comunque, potrebbe chiudersi con un recupero vicino al +6%". "Dopo il forte rimbalzo del secondo trimestre (+2,7%) - spiega il Csc - nel terzo trimestre i principali indicatori stanno tenendo, nonostante gli effetti della scarsita' di alcune materie prime e semilavorati e la ripresa dei contagi. Rimane molta incertezza per il quarto trimestre, legata al proseguimento dell'epidemia"

Lavoro: Confindustria, quello temporaneo oltre i livelli pre-crisi

L'occupazione in Italia e' in recupero, sulla scia della ripresa economica. Lo rileva il Centro Studi Confindustria (Csc) nella congiuntura flash di settembre., sottolineando che "il lavoro temporaneo oltre i livelli pre-crisi, come sempre nelle riprese". E spiega: "L'occupazione a tempo determinato ha segnato un recupero totale gia' in primavera, grazie a una risalita iniziata a meta' 2020 e intensificatasi nell'anno in corso. A luglio gli occupati temporanei stimati dall'Istat erano quasi 100 mila in piu' rispetto a gennaio 2020. D'altronde la componente temporanea dell'occupazione e' sempre quella piu' reattiva al ciclo economico, sia in caduta (-352 mila unita' a maggio 2020) sia in ripresa (+136 mila fino a ottobre 2020, sostanzialmente piatta nei mesi successivi, quando l'attivita' era di nuovo fiacca, per poi impennarsi da marzo 2021 in parallelo al rimbalzo del Pil).

"Parte dell'occupazione permanente resta 'congelata'. - prosegue l'analisi del Centro studi - nonostante un recupero dai minimi iniziato anch'esso a meta' 2020, per il personale a tempo indeterminato, i dati Istat segnalano ancora un'ampia perdita da colmare: a luglio le persone occupate a tempo indeterminato, al netto di quelle assenti dal lavoro, per esempio per Cig, da oltre 3 mesi, erano ancora 100 mila in meno rispetto a gennaio 2020. A differenza che per l'occupazione temporanea, nel caso di quella a tempo indeterminato i dati Istat sui lavoratori effettivamente in forza hanno registrato nella crisi un andamento non sempre allineato rispetto a quello dei dati INPS relativi alle attivazioni nette: queste ultime, infatti, non hanno mostrato alcuna flessione, anzi sono in costante crescita da inizio 2020". E ancora: "Il blocco dei licenziamenti per motivi economici, introdotto allo scoppio dell'emergenza sanitaria, e' stato infatti solo parzialmente compensato da un contemporaneo calo delle attivazioni (assunzioni e trasformazioni), cosi' che a maggio 2021 i rapporti a tempo indeterminato attivi erano 275 mila in piu' (saldo tra attivazioni e cessazioni mensili cumulato da gennaio 2020). La distanza tra le due curve segnala, in particolare, l'ampio ricorso alla cassa integrazione, che viene incorporato nei dati Istat e che, invece, non incide sui rapporti di lavoro conteggiati dall'Inps, che rimangono attivi seppur 'congelati".

Quanto ampio e' ancora il ricorso alla Cig? Si chiede il Csc. E spiega: "Per comprendere l'andamento del ricorso allo strumento, e' utile guardare al numero di ore di Cig autorizzate al mese, in diversi comparti, in rapporto alla dimensione del settore (misurata dal monte ore mediamente lavorate nel 2019): valori elevati di tale rapporto segnalano possibili eccessi di manodopera. Dopo i picchi di aprile-maggio 2020, nel 2021 il valore massimo si e' avuto a giugno: l'incidenza delle ore autorizzate si e' attestata intorno al 40% per la manifattura e al 57% nel comparto alberghi e ristoranti; in luglio le incidenze sono calate, ma restano ancora alte in entrambi i casi". Cosa ci attendiamo nei prossimi mesi? "La ripresa economica in atto in Italia e il suo previsto proseguimento nella seconda parte del 2021, potranno portare a un'ulteriore espansione della domanda di lavoro - osserva il Centro studi Confindustria - cio' sosterra' in prima battuta il riassorbimento della Cig, ma favorira' anche le nuove assunzioni, non solo quelle a tempo determinato, ma pure le permanenti"

Lavoro: Confindustria, cruciale monitoraggio sblocco licenziamenti

"Cruciale sara' il monitoraggio nei prossimi mesi su tutto il territorio nazionale" dello sblocco dei licenziamenti. Lo rileva il Centro Studi Confindustria (Csc) nella congiuntura flash di settembre. "I primi dati dopo lo sblocco, disponibili solo per la regione Veneto - sottolinea il Csc - mostrano che in luglio e agosto il numero di licenziamenti per motivi economici di occupati a tempo indeterminato nelle imprese industriali (escluso il settore moda), pari a 852 unita', e' rimasto sotto ai valori registrati nello stesso periodo sia del 2018 (1.142) che del 2019 (1.268)".

Export: Confindustria, resta in salute, prospettive III trimestre incerte

"L'export resta in salute" ma le prospettive per il terzo trimestre sono "incerte". Lo rileva il Centro Studi Confindustria (Csc) nella congiuntura flash di settembre. "L'export italiano - spiega il Csc - e' tornato a crescere a giugno (+0,4%), consolidandosi sopra i livelli pre-crisi (+0,7%). Il recupero e' eterogeno tra settori e mercati. Nel secondo trimestre 2021 (rispetto al 2019) sono in robusta crescita i prodotti in metallo, gli alimentari, gli elettronici-ottici, mentre calano farmaceutico e tessile-abbigliamento; in forte espansione le vendite verso Cina, Paesi Bassi, Belgio e Germania, negative verso India, Giappone, Opec e Asean". Per Confindustria, "le prospettive per il terzo trimestre sono incerte, secondo gli ordini manifatturieri esteri: segnala espansione il Pmi, ma in luglio-agosto sono in lieve calo i giudizi delle imprese. Cio' riflette la minor espansione del commercio mondiale che, dopo essere tornato a crescere a giugno (+0,5%), vede un rallentamento in estate segnalato dal Pmi globale".

Lavoro: Confindustria, occupazione in recupero su scia ripresa

I dati sui primi sette mesi del 2021 "mostrano un mercato del lavoro in ripresa". Lo rileva il Centro Studi Confindustria (Csc) nella congiuntura flash di settembre. E argomenta: "In luglio, primo mese dopo lo sblocco dei licenziamenti nella maggior parte dei settori industriali, l'occupazione totale misurata dall'Istat e' diminuita di 23mila unita'. Il calo non ha intaccato l'ampio recupero registrato da inizio anno (+550mila unita' da gennaio a luglio, ma ancora -329mila da gennaio 2020) ed e' completamente ascrivibile alla componente autonoma (-47mila unita'), mentre i dipendenti sono cresciuti di 24mila unita'. I primi dati disponibili per luglio non appaiono, quindi, supportare l'ipotesi di una corsa ai licenziamenti all'indomani dello sblocco. Le prospettive sono buone per il prossimo futuro, in linea con la ripresa economica attesa".

INFLAZIONE: CONFINDUSTRIA, SALITA SULLA SCIA DEL RINCARO DEI PREZZI ENERGETICI

Negli ultimi mesi l'INFLAZIONE è salita anche in Italia (+2,1% annuo in agosto). In larga parte ciò deriva dall'aumento dei prezzi energetici (+19,8%), sulla scia del rincaro del petrolio negli scorsi mesi. L'INFLAZIONE al netto di energia e alimentari è bassa (+0,6%), indicando che le pressioni domestiche sono moderate. E' quanto rileva il Centro Studi di Confindustria nella sua congiuntura flash pubblicata oggi. Finora, osserva il Csc, nei prezzi al consumo italiani non si legge un impatto dei rincari delle commodity non energetiche, né della loro scarsità. Ciò aiuta i consumi, ma comprime i margini delle imprese. Negli altri paesi Euro c'è traccia di rincari nei beni industriali, ma il contributo maggiore al rialzo viene dall'energia. La Bce continua a tenere in campo le misure iper-espansive, grazie alle quali i tassi restano bassi: il Btp è a 0,71% a settembre, lo spread col Bund fermo a +1,07%.