Risiko Tlc, Sciolla (Octo Telematics) boccia la fusione Iliad-Tim: "Ecco perchè sarebbe un'operazione assurda"
"Se ora il quarto gestore della telefonia mobile acquisisse l'ex-monopolista sarebbe davvero troppo. Tim sta facendo la sua strada...". Sciolla, ad di Octo Telematics, parla del futuro delle Tlc in Italia
Tlc, l'intervista di Affari a Corrado Sciolla, ad di Octo Telematics
"Se venisse permesso a Iliad di comperare Tim sarebbe davvero assurdo". Lo spiega Corrado Sciolla, oggi ad di Octo Telematics ma con un lungo passato nel settore delle tlc. A partire da Wind nel 2001 che considera una specie di "figlia" dato che quando era in McKinsey aveva aiutato il consorzio, capitanato dall'Enel di Franco Tatò, a vincere la gara per diventare terzo gestore di tlc mobile di cui poi era diventato direttore generale fino al 2004 con l'integrazione dell'operatore fisso Infostrada, per poi passare a British Telecom dove è rimasto a lungo.
Quale è stato l'errore con Iliad?
"Probabilmente permettere alla società di entrare in Italia quando Tre comperò Wind. Ma certo era difficile prevedere che Iliad avrebbe fatto tariffe così basse e con molti giga inclusi nella telefonia mobile. Certo se ora il quarto gestore della telefonia mobile acquisisse l'ex-monopolista sarebbe davvero troppo. Tim comunque dopo la vendita della rete sta facendo la sua strada e l'ad Pietro Labriola con la sua esperienza nel marketing avrà negoziato un ottimo contratto per i servizi che Fibercop, ossia la società della rete, gli fornisce. Inoltre credo che si arriverà alla fusione tra Fibercop e Open Fiber e che l'Italia avrà una buona infrastruttura di tlc, necessaria anche per i servizi che offre Octo".
Quanto lei ha cominciato ad occuparsi di tlc avrebbe mai immaginato che Telecom avrebbe venduto la rete?
"Il debito di Telecom era diventato troppo alto e qualcosa bisognava fare. Le alternative erano vendere la rete o i servizi. La scelta è caduta sulla rete anche per la possibilità di fusione con Open Fiber. Comunque si tratta di un settore complicato. Ora sarà molto importante, per la gestione della rete e del settore in generale, anche la parte regolatoria (Authority e Antitrust ndr) che può fare la differenza".
Cosa fa invece Octo Telematics?
"Siamo una società che gestisce i dati legati alle auto. Abbiamo 6 milioni di clienti connessi e siamo in grado di fornire servizi integrati per la gestione delle flotte aziendali. Stiamo anche lavorando con le assicurazioni per offrire una soluzione che permetta di monitorare la guida dei clienti in modo da poter offrire sconti sulle polizze. Facciamo anche molto altro come il monitoraggio delle batterie delle auto elettriche. Il nostro software è in grado di ottimizzare l'uso della batteria e la sua ricarica in maniera di allungare la vita della stessa".
Avete però un problema dato che le vostre blackbox utilizzano le frequenze 2G che scadono nel 2029?
"Si ancora non sappiamo se gli operatori mobili le potranno ancora utilizzare oppure se saranno fatte nuove gare. Inoltre saranno gli operatori a decidere se continuare ad usare quelle frequenze oppure dismetterle completamente e passare tutti i dispositivi connessi su rete 4G. In questo caso le nostre blackbox andranno sostituite. Vorremmo che questa eventuale transizione sia morbida e aiutata dal governo come è stato fatto con il passaggio del segnale televisivi dall'analogico al digitale che ha significato il cambio degli apparecchi".
Le blackbox possono essere impiegate in svariati modi oltre al monitoraggio?
"A livello assicurativo permettono una gestione degli incidenti garantendo un risparmio del 30%. Inoltre favoriscono la riduzione del 48% degli incidenti con lesioni. La loro diffusione potrebbe essere accelerata attraverso politiche di incentivazione rendendole un elemento standard nella mobilità connessa. E anche con il nuovo codice della strada potrebbero favorire comportamenti di guida più sicuri e anche diminuire, nel caso venga sospesa la patente, il numero dei mesi di sospensione della stessa".
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