Cosa sono le plusvalenze e cosa c'entrano con il calcio

Il "terremoto" che si sta abbattendo sulla Juventus riporta a galla il caso "plusvalenze": ecco di che cosa si tratta

Milik, Bonucci e Fagioli (foto Lapresse)
Economia

Caso Juventus: cosa sono le plusvalenze nel calcio

Il terremoto in casa Juventus riporta alla ribalta del dibattito pubblico una parola tanto discussa quanto (a volte) poco conosciuta realmente: plusvalenza. I tifosi sportivi si sono trovati catapultati all'improvviso nel mondo finanziario tra numeri, bilanci, contabilità e conti economici. A far scoppiare il caso in casa bianconera l'inchiesta Prisma, aperta la scorsa primavera dalla procura di Torino e tutt'ora in evoluzione. Il club, tra l'altro, è alle prese con un riassetto manageriale importante, dopo le recenti dimissioni di massa dell'intero Cda.

Ma, prima di addentrarci nel merito della questione, analizziamo più da vicino la definizione di plusvalenza. La plusvalenza nel linguaggio economico può essere intesa come un “incremento di valore”, una “differenza positiva fra due valori dello stesso bene riferiti a momenti diversi” o semplicemente la “differenza tra prezzo di acquisto e prezzo di vendita di valori azionari lucrata da operatori di borsa e assoggettabile a imposta di ricchezza mobile”. In particolare, nel mondo del calcio le plusvalenze riguardano “i diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori”, ovvero il valore pagato dalla società calcistica per acquisire il cartellino del giocatore.

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Un costo che il club mette a bilancio sotto la voce di "ammortamento", ridistribuito successivamente nell'arco temporale corrispondente alla durata del contratto firmato, che contribuisce a sua volta a fare diminuire nel tempo il valore patrimoniale dell’atleta. Il fenomeno della plusvalenza si verifica quindi in tutti quei casi in cui una società riesce a vendere un proprio tesserato ad una cifra maggiore rispetto a quella fatta registrare in bilancio.

Plusvalenze calcio tra normalità e abuso  

Qual è quindi il grande vantaggio della plusvalenza? Come spiega Gazzetta.it, la plusvalenza, "pur non essendo un ricavo della gestione caratteristica del club, come possono essere i proventi da diritti tv, sponsor o dalla biglietteria, rientra comunque nei parametri per calcolare gli indicatori di bilancio utili per ottenere le licenze nazionali o internazionali o per rispettare i requisiti del fair play finanziario". La situazione  però degenera nel momento in cui il club gonfia "il valore di cessione", facendo risultare quindi la plusvalenza maggiore al valore di mercato. Come spiega ancora il sito sportivo non esistono ancora dei criteri di valutazione dei calciatori: è quindi impossibile stabilire a priori quale sia il valore corretto della transazione.

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Plusvalenze nel calcio: le indagini pre Juventus 

Ma non solo Juventus. In passato altre squadre di calcio sono state oggetto di indagini: dal caso triangolare Milan-Inter-Genoa al Chievo Verona. Nel primo caso, correva l'anno 2008, quando su Eric Thohir, Andrea Galliani e Alessandro Zarbano, le procure di Genova e Milano avviarono delle indagini nell'ambito di operazioni ambigue. Secondo l'accusa, all'interno dei club, ci sarebbero state cessioni di alcuni giocatori, non di livello eccezionale, a prezzi gonfiati. Nel 2018 fu invece la volta delle plusvalenze fittizie tra Chievo e Cesena: costarono al club veronese ben tre punti di penalizzazione e una sanzione di 200mila euro. 

 

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