Covid, settore Horeca in crisi profonda: le imprese scendono in piazza a Roma

"Stiamo fallendo, uno dopo l’altro. Il comparto trainante dell’economia del Paese si sta desertificando nel silenzio assoluto della politica. È il suicidio"

Economia
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La denuncia di Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità, sceso in piazza a Roma contro la crisi nera del settore 

"Stiamo fallendo, uno dopo l’altro. Il comparto trainante dell’economia del Paese si sta desertificando nel silenzio assoluto della politica. È il suicidio dell’azienda Italia. I tribunali si stanno intasando di cause civili, pignoramenti, sfratti. Il fatturato di alberghi, ristoranti, bar, pizzerie, pub e cocktail bar, del settore Horeca nel suo complesso, è in caduta libera, come testimoniano tutti gli indicatori economici, a fine febbraio, infatti, sfioreremo meno 60% di entrate, rispetto allo stesso periodo ante-covid".  Lo ha dichiarato Paolo Bianchini, presidente dell’associazione di categoria Mio Italia, Movimento Imprese Ospitalità, nel corso del flash mob del comparto Horeca tenutosi a Roma, in piazza dei Tribunali.

"Nel contempo le uscite si sono moltiplicate a causa del caro-bollette e del fisco vampiro. Per tutti questi motivi, stamani siamo qui, a Roma, di fronte al palazzo di Giustizia, luogo emblematico. Abbiamo con noi centinaia di faldoni rossi a significare i libri contabili che si portano in tribunale quando si fallisce", ha continuato Bianchini. 

"Siamo esasperati e non abbiamo più nulla da perdere, auspichiamo che la nostra protesta pacifica possa risvegliare le coscienze di chi, portando noi alla chiusura, sta trascinando il Paese al fallimento», ha aggiunto Paolo Bianchini. "Al governo, da mesi, inascoltati, stiamo proponendo un pacchetto di proposte per risollevare il settore Horeca. Eccolo in sintesi: prolungamento delle moratorie sui prestiti, reintroduzione del credito d’imposta sugli affitti, nuovi indennizzi a fondo perduto, Iva al 5%, Cassa integrazione in deroga", ha spiegato Paolo Bianchini. "Serve uno scostamento di bilancio di 30 miliardi, la politica non vede e non sente, ci appelliamo al presidente Mattarella", ha concluso Bianchini.