Crisi energetica, 2 mesi di cassa integrazione. Ma solo scontata, non gratuita

Draghi valuta la misura per evitare la chiusura delle aziende. Un provvedimento "tampone" in attesa del nuovo governo

Economia
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Crisi energetica, l'intervento di Draghi prima delle elezioni

La crisi energetica sta mettendo in ginocchio un quinto delle aziende in Italia, numeri preoccupanti e che rischiano di peggiorare nelle prossime settimane. "Il caro energia - avverte il segretario della Cisl, Luigi Sbarra a Repubblica - mette a rischio un milione di posti di lavoro in Italia. Non possiamo far finta di niente". È in questo clima pesante, pressato dai sindacati, che il governo Draghi pensa di aiutare le imprese e a cascata i loro dipendenti a rischio licenziamento. L’ipotesi è di concedere una nuova cassa integrazione a costi più contenuti del normale per due mesi. Nel periodo più duro della pandemia, e quest’anno dopo l’invasione dell’Ucraina, il governo aveva già messo in campo una cassa "scontata", l’ultima volta con il decreto Aiuti che ha tenuto in piedi il beneficio da marzo fino al 31 maggio.

Ma il governo dimissionario, - prosegue Repubblica - che pure valuta se muoversi in un Consiglio dei ministri di questa settimana, lavora a un decreto circoscritto e ragionevole nei costi. La nuova cassa “scontata” durerebbe due mesi, giusto il tempo di passare il testimone al prossimo esecutivo. Il governo Draghi replicherebbe lo schema di marzo riconoscendo l’aiuto ai soli 5 settori dell’industria più esposti (auto, agroindustria, ceramica, legno, siderurgia).