Crisi, Scaroni: "Tetto al prezzo del gas irrealizzabile. Comandano i mercati"
L'ex ad di Eni ed Enel: "L'industria europea è in una posizione competitiva drammatica. Siamo strutturalmente deboli sull'energia, rispetto a Cina e Usa"
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La crisi energetica sta diventando sempre più grave e preoccupante per l'Europa. Il prezzo del gas ogni giorno raggiunge un nuovo record, ieri è arrivato a 321 euro al megawattora, cifre mai registrate prima. Uno dei massimi esperti di energia, analizza la situazione e non è affatto ottimista sul prossimo futuro. "Il tetto al prezzo del gas - spiega Paolo Scaroni, ex ad di Eni ed Enel alla Stampa - è irrealizzabile, perché non lo vogliono i Paesi del Nord né il mercato, che alla fine comanda. L’Europa dovrebbe pensare soprattutto ad una politica energetica per il futuro, per evitare di avere i prezzi più alti di tutti anche quando la crisi sarà superata. Ma non credo che il metano mancherà.
"Sono abbastanza fiducioso - prosegue Scaroni alla Stampa - perché la mia esperienza di relazioni commerciali con la Russia mi insegna che normalmente Mosca fa quello che dice. Gazprom non ha mai parlato di interruzione totale delle forniture, al massimo di riduzione dei flussi. Come in effetti sta accadendo. Quindi sono fiducioso che l’Italia non debba preoccuparsi delle forniture, ma dei prezzi. Oggi gli Usa pagano il gas un decimo dei Paesi europei: la nostra industria è in una posizione competitiva drammatica. Immaginiamo anche lo scenario migliore, con la guerra finita, i rigassificatori in funzione e nuovi fornitori. Bene, anche in quel caso pagheremmo il metano il doppio o il triplo degli Stati Uniti e anche della Cina. Stiamo costruendo un’Europa strutturalmente debole sull’energia".