Da Guido Stefanelli alla moglie del banchiere. L'intricata vicenda di Equalize e Sbraccia

La storia di Guido Stefanelli all'interno della vicenda Equalize

di Redazione
Economia

Da Guido Stefanelli alla moglie del banchiere. L'intricata vicenda di Equalize e Sbraccia

Una storia nella storia, quella di Guido Stefanelli all'interno della vicenda Equalize. Una piccola vicenda, legata però al cliente top dell'agenzia di Carmine Gallo, ovvero la Fenice Srl. Parcelle per un totale di oltre un milione di euro. Il suo amministratore è Lorenzo Sbraccia, e il socio di Sbraccia, fino al 2023, era proprio Guido Stefanelli. Sbraccia è accusato di aver fatto acquisire illecitamente informazioni riservate con cui affossare i rivali in affari. In effetti c'è pure qualcosa d'altro. Perché Sbraccia ha spiato pure Guido Stefanelli. Ovvero il suo socio, del quale avrebbe voluto rilevare le quote in Fenice Srl. Cosa poi effettivamente avvenuta, appunto, nel febbraio 2023, per una cifra di svariati milioni di euro.

"Secondo me questo sta società qua, la vuole comprare, però lui vorrebbe trovare qualche elemento (...) incisivo, per poter costringere Stefanelli ad accettare... cosa abbiamo?", chiede Carmine Gallo ai suoi. E loro iniziano a spiare. Accedono, secondo gli inquirenti, al fascicolo di Stefanelli, e al suo cassetto fiscale. Insomma, tutto il pacchetto completo. All'interno di questa vicenda si pone anche il pedinamento ai danni del banchiere di Jp Morgan Alessandro Gatto. E' lui infatti ad avere rapporti d'affari con la Fenice Srl per il tramite di Stefanelli. Dopo il cambio di assetto societario la Fenice ha anche una storia ulteriore. Viene infatti completamente controllata dalla Coeso Srl, appunto di Lorenzo Sbraccia nella quale peraltro collabora anche Amalia Alicino, che viene pure spiata, ed è vittima, di Sbraccia.

Amalia Alicino è peraltro la moglie di un banchiere, ovvero Gianluca Jacobini. Chi è Jacobini? E' l'ex condirettore della Banca Popolare di Bari, che finì alle cronache nel 2019 per il crack finanziario che aveva portato al commissariamento, per una vicenda giudiziaria il cui ultimo atto è il deposito di una consulenza tecnica nell'ambito dell'azione di responsabilità intentata nel 2022 dai commissari straordinari. La vicenda paradossale è che la Fenice Srl, prima che Stefanelli vendesse a Sbraccia la sua quota, aveva sede in via Bigli, dove hanno gli uffici le altre società di Stefanelli - manager di lungo corso, una volta amministratore delegato della Pessina Costruzioni ed ex editore dell'Unità. E proprio nell'ultimo indirizzo conosciuto della Fenice, ovvero "a casa" della vittima dello spionaggio, Guido Stefanelli, si sono presentate le forze dell'ordine per trovare i documenti riguardanti Fenice.

Ma c'è anche qualcosa d'altro che balza agli occhi guardando la visura della Fenice Srl, una società costituita nel 2020, in piena pandemia. Uno dei membri del cda di Fenice, la società presieduta da Lorenzo Sbraccia, è Roberto Linetti, già provveditore delle opere pubbliche con competenza sul Mose. Il dettaglio è interessante. Perché Roberto Linetti era provveditore con competenza sul Mose, poi, una volta in pensione - come riporta un articolo del 19 settembre 2023 del Corriere del Veneto - entra nel cda della Fenice, la quale rileva il ramo d'azienda della Coedmar, che aveva una parte delle opere essenziali al funzionamento delle dighe mobili del Mose, proprio l'opera di cui era provveditore. Linetti pubblicamente ha affermato di non saperne niente: "La proprietà ha fatto l'offerta, noi ne siamo stati informati dopo. Non ne sapevo nulla ma sono felice che Fenice si occupi di un'opera che per anni ho seguito in tutt'altra veste". Poi ha sottolineato di essere amico di Sbraccia da almeno 20 anni. A lui è andata meglio rispetto a Stefanelli: dalle carte non risulta sia stato intercettato o spiato.

 

 

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