Dall'amicizia con Renzi alla possibile scalata con Generali, chi è Del Fante
Matteo Del Fante, amministratore delegato di Poste Italiane dal 2017 è ora al suo terzo mandato. Il ritratto
Chi è Matteo Del Fante, il manager di Poste
Poste Italiane continua a crescere con Del Fante al timone: i numeri e le prospettive finanziarie dell'azienda si stanno delineando con il piano strategico 2024-2028, che sarà presentato al pubblico mercoledì prossimo dallo stesso amministratore delegato. Alla strategia industriale si aggiunge l'accordo appena siglato con Ferrovie dello Stato. L'obiettivo? Semplificare i viaggi per i passeggeri e potenziare l'intermodalità nella logistica. Il memorandum of understanding per il trasporto passeggeri è stato firmato da Ferraris, Del Fante, Corradi e Siracusano.
Insomma Del Fante ha messo a segno un'altra strategica mossa per Poste italiane, d'altronde dopo il suo ingresso nel capitale di Mediobanca, la società controllata dallo Stato ora ha in mano una partecipazione di oltre l'1% ma non superiore al 3%. Con la scelta di Del Fante di entrare nel capitale di Mediobianca sono cambiati gli equilibri all’interno di Piazzetta Cuccia. Del resto, è stato più volte definito come l'amministratore delegato che ha trasformato Poste, e non a caso è al suo terzo mandato consecutivo. Nella sua carriera però non c'è solo Poste Italiane, ma anche numerosi altri incarichi di rilievo che hanno contributo alla crescita professionale.
Matteo Del Fante nasce a Firenze il 27 maggio del 1967. In passato ha ricoperto ruoli manageriali sia nel settore privato che in quello pubblico. È stato managing director di JP Morgan a Londra, prima di decidere di tornare in Italia e di scalare le gerarchie all’interno di tre soggetti di grandissimo rilievo nel nostro Paese. Prima di tutto, Cassa Depositi e Prestiti, di cui è stato dirigente dal 2004 e direttore generale dal 2010 al 2014. Il 28 aprile del 2017 viene nominato amministratore delegato di Poste Italiane.
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Del Fante però stava per finire in Generali. Infatti non è un mistero che, prima di fare il nome di Luciano Cirinnà, come amministratore delegato di Generali, Francesco Gaetano Caltagirone avrebbe voluto proprio Del Fante. Il quale avrebbe accettato di corsa per un discorso economico ma anche e soprattutto di prestigio. Quel treno è passato, Philippe Donnet è rimasto a guidare il Leone fino al 2025 e Matteo Del Fante è stato confermato al timone di Poste dal governo Meloni. Un uomo per tutte le stagioni, Del Fante, visto che il salto tra i “grandi” l’ha fatto quando a Palazzo Chigi sedeva Matteo Renzi che l’ha voluto come amministratore delegato di Terna. Poi Paolo Gentiloni l’ha portato in Poste dove è stato confermato dal governo Conte e da quello guidato da Giorgia Meloni.
Ma negli ultimi giorni circolano voci che l’attuale amministratore delegato di Poste Italiane sarebbe felice di tornare in Via Goito dopo esserne stato direttore generale prima di iniziare il suo “tour” da AD delle grandi partecipate statali. Godrebbe del sostegno di Forza Italia e della Lega, ma non di Fratelli d’Italia che, tra l’altro, lo considera un renziano, nonostante siano passati dieci anni dalla sua nomina in Terna voluta dall’allora premier.