Dalla Bce al Pil, la settimana macroeconomica tra insidie e venti di ottimismo
Nel primo trimestre 2023 gli analisti si aspettano un nuovo rallentamento della crescita, con profitti in calo del 5,9%
Inflazione e mercato globale, cresce l'attesa per i dati sulla produzione industriale tedesca
Dopo un febbraio intero di correzioni, l’S&P 500 torna a registrare acquisti. La forza del mercato si è manifestata nonostante i rendimenti delle obbligazioni decennali statunitensi abbiano raggiunto il 4% e l'inflazione europea sia aumentata più del previsto. In tale scenario, risulta comunque prematuro brindare all’ottimismo. È più saggio mantenersi prudenti.
Infatti, non è solamente una questione macroeconomica a generare incertezza. Ormai il 99% delle società dell’S&P 500 hanno alzato i veli sui conti del quarto trimestre 2022 e i risultati non sono stati certo di supporto. Sebbene i mercati si attendessero già un primo trimestre di utili in calo, a generare preoccupazioni sono ora le revisioni al ribasso per i prossimi trimestri.
Per il primo trimestre 2023 gli analisti si aspettano un nuovo rallentamento della crescita, con profitti in calo del 5,9%, rispetto al -0,3% di fine anno. A livello settoriale, solo le Utilities rivedono in rialzo le previsioni (sebbene siano in territorio negativo) mentre gli altri dieci settori registrano un calo delle stime, guidati dai settori Materials (-12,6%), Health Care (-8,6%), Consumer Discretionary (-8,5%) e Industrials (-8,2%).
Complessivamente, le stime sugli utili sono scese in modo sostanziale anche per l'intero anno 2023, passando da circa il 4,6% di fine anno al 2,1% attuale. Sebbene si sia trattato di una significativa revisione al ribasso, con l’incertezza frutto del percorso al rialzo dei tassi d’interesse e di un eventuale rallentamento economico, il processo di minimo degli utili potrebbe rappresentare un possibile driver per una ripresa del mercato più sostenibile.
L'agenda macroeconomica della settimana è impegnativa, con l’attenzione degli investitori statunitensi sulle letture sul mondo del lavoro (NonFarm Payrolls questo venerdì) e le due testimonianze del presidente della Fed Jerome Powell davanti al Congresso. Dopo la decisa crescita di nuovi posti di lavoro dello scorso mese (517 mila) le attese sono per una aggiunta di 200 mila posti, con un tasso di disoccupazione al 3,4% (minimo di oltre 50 anni) ma con una possibile sorpresa al rialzo sulla retribuzione, vista in crescita al 4,7%. Prima del dato di venerdì gli investitori potranno analizzare le letture di mercoledì con le variazioni occupati nel settore privato (ADP) e le aperture di nuovi posti di lavoro (JOL.
In Europa nuovo discorso del presidente Bce Lagarde atteso per mercoledì a Ginevra. Con un rialzo atteso essere di 50 punti base, non dovrebbero ormai esserci grosse sorprese. Nell’Eurozona saranno inoltre pubblicate le stime finali del PIL del quarto trimestre, le aspettative dei consumatori e le vendite al dettaglio di gennaio, mentre la Germania pubblicherà i dati sulla produzione industriale e il commercio al dettaglio, entrambi visti in ripresa dopo i forti cali di dicembre. Banche Centrali protagoniste questa settimana, con le decisioni attese soprattutto in Canada, Australia e Giappone.
Sul mondo delle criptovalute la capitalizzazione complessiva si contrae per la seconda settimana consecutiva. L’effetto Silvergate, con il titolo che la scorsa settimana ha ceduto il 59% del proprio valore (-97% dai massimi di novembre 2021), in seguito alle preoccupazioni del mercato sulla sua sostenibilità finanziaria dell’asset class, ha certamente influito sull’umore degli investitori. Tutto questo nonostante il deciso ritorno in scena degli NFT, con volumi che hanno registrato un aumento del 117% da gennaio a febbraio, raggiungendo i 2 miliardi di dollari per la prima volta da maggio 2022 e con il fork Shanghai di Ethereum in primo piano.
*market analyst di eToro