Dazi, stangata dell'Ue sulle auto elettriche cinesi: rincari fino al 48%

Secondo le prime indicazioni, potrebbero essere applicate penalizzazioni aggiuntive rispetto all’attuale 10%, raggiungendo un massimo del 48,1%

di Redazione Economia
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Dazi auto cinesi, aumenti in arrivo. Germania contro l'Ue, Italia e Francia favorevoli

A pochi giorni dall'annuncio dei nuovi dazi europei sulle auto elettriche cinesi sono già iniziate le prime trattative. Anche se non ancora certo, i nuovi dazi, sommati al precedente 10%, potranno portare aumenti fino al 48%. Oggi è atteso il via libera effettivo al provvedimento da parte della Commissione Europea.

Tuttavia ieri, l'associazione dei costruttori automobilistici tedeschi (VDA) aveva lanciato un ultimo appello per esortare l’Ue a bloccare i dazi alla vigilia della loro entrata in vigore, o almeno per mitigare le misure annunciate. Secondo la VDA, questi dazi danneggerebbero le case automobilistiche occidentali che esportano dalla Cina. Senza contare che il prevedibile aumento dei prezzi metterebbe a rischio l'obiettivo europeo di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050 e scatenare inevitabile ritorsioni da parte di Pechino,  con contro dazi che colpirebbero le auto prodotte in Europa, carne di maiale, latticini e altri prodotti agricoli.

L’industria automobilistica tedesca si gioca quindi l'ultima carta per cercare di fermare la guerra commerciale imminente con la Cina, una questione che spacca in due i Paesi dell'Unione Europea. La Germania, le cui case automobilistiche hanno realizzato un terzo delle loro vendite in Cina lo scorso anno, è fermamente contraria alle nuove tariffe. Al contrario, Francia e Italia sono favorevoli all'introduzione dei dazi. Tuttavia, la maggioranza dei Paesi membri sta ancora valutando le conseguenze della mossa.

La questione sarà sottoposta ai membri del Consiglio Ue in un voto consultivo nelle prossime settimane, rappresentando il primo test ufficiale del sostegno a un provvedimento storico per la Commissione Europea. Il 4 ottobre 2023, l'Ue aveva avviato un'indagine sui sussidi che il governo cinese fornirebbe ai produttori nazionali di auto elettriche. Al termine dell'inchiesta, lo scorso 12 giugno, l'esecutivo europeo ha stabilito l'introduzione di dazi individuali su diversi produttori cinesi: una tariffa del 17,4% per Byd, del 20% per Geely e del 38,1% per Saic. Secondo alcune indiscrezioni, queste cifre potrebbero essere leggermente abbassate, con i massimi che potrebbero scendere dal 38,1% al 37,6% e i minimi dal 20% al 19,9%. I dazi provvisori verranno introdotti a titolo di garanzia e saranno riscossi solo se e quando saranno imposti i dazi definitivi, previsti per novembre.

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Impatto sui produttori Europei e Statunitensi

Le nuove tariffe non colpiranno solo i produttori cinesi ma anche alcune auto europee e statunitensi prodotte in Cina, come quelle di Tesla, Bmv e altre case automobilistiche occidentali. Tesla, che esporta le auto Model 3 da Shanghai verso l'Europa, è stata una delle aziende che la Commissione ha deciso di sottoporre a una tariffa del 21%. Tuttavia, potrebbe ricevere un'aliquota calcolata individualmente quando i dazi definitivi saranno imposti a novembre. Considerando la tariffa al 10% già in vigore, nei casi estremi si potrebbe arrivare a dazi complessivi del 48%.
 

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