Dazi, Cottarelli: "Mossa di Trump pericolosa e senza senso. Ecco che cosa non deve fare l'Europa"
Donald Trump ha scatenato la più grande guerra commerciale della storia contro i suoi principali partner economici. Ma è davvero così? Parla Carlo Cottarelli, ex commissario alla spending review
Dazi, Cottarelli ad Affari: "Guerra commerciale insensata, l'Ue non cada nella trappola di Trump"
"The dumbest trade war in history", la più stupida guerra commerciale della storia. E a dirlo non è la Cina, il Canada o l’Unione Europea in risposta alle minacce di Trump, ma gli stessi americani, o meglio il Wall Street Journal, che sembra schernire la guerra commerciale lanciata dal Presidente contro i principali partner economici degli Stati Uniti.
E non è solo il WSJ a definirla assurda. Anche Carlo Cottarelli, uno degli economisti italiani più autorevoli ed ex Commissario alla spending review, parlando con Affaritaliani.it, definisce la guerra commerciale di Trump "insensata, ma comunque pericolosa". E rincara la dose. Secondo l'esperto il tycoon, più che dichiarare battaglia ai partner economici, "dovrebbe preoccuparsi delle sue finanze pubbliche, visto il deficit Usa alto e il grosso buco nei conti pubblici."
Ma qual è la vera motivazione dietro questa guerra? "Trump sostiene che il deficit commerciale Usa con l’Europa sia eccessivo", osserva Cottarelli. "Ma, se con la Cina, considerata il nemico numero uno di Washington, si può almeno discutere la questione del dumping rendendo l'imposizione di dazi più giustificabile – farlo contro il Canada o addirittura l’Ue è tutt’altra storia".
"Verrebbe da dire che il vero problema è che i prodotti americani non si vendono, o non si vendono bene, in Europa soprattutto con l’attuale tasso di cambio del dollaro, sopravvalutato, secondo il Fmi", aggiunge Cottarelli. D'altra parte però, Trump con i dazi punta a risollevare l’industria americana, rilanciare la produzione nazionale e aumentare i posti di lavoro. Ma, come suggerisce Cottarelli, forse il vero nodo è "l'inefficienza strutturale dell’industria Usa".
Ora dopo Canada, Messico e Cina, toccherà all’Europa. E qui Trump potrebbe giocarsi l'asso del divide et impera. Infatti, secondo Cottarelli, "Trump vede l’Europa non come un’unione, ma come una serie di Stati frammentati. Potrebbe decidere di imporre dazi differenziati, trattare con i singoli Paesi e spaccare il fronte europeo". Quindi come rispondere? Con una sola strategia possibile: restare uniti. "È fondamentale non cadere nella trappola di Trump e non diventare suoi sudditi", conclude Cottarelli.