De Agostini, a Sala la guida. Chi è il Ceo a capo dell'"impero" di Novara

Marco Sala è il nuovo amministratore delegato di De Agostini: finisce l’era di Lorenzo Pellicioli

di Marco Scotti
Marco Sala (il secondo da sinistra)
Economia
Condividi su:

Era una notizia annunciata ormai da tempo, ma negli ultimi sette giorni si è consumata una piccola rivoluzione nel mondo della finanza. Lorenzo Pellicioli non è più presidente di Igt (International Game Technology) la società quotata negli Stati Uniti, controllata da De Agostini; ma non è più neanche amministratore delegato del gruppo novarese. Al suo posto Marco Sala, il quale diventa presidente esecutivo di Igt (di cui era ceo) e numero uno di De Agostini, di cui Pellicioli sarà presidente. Una spirale di nomine che era stata annunciata dalla famiglia Drago già nei mesi scorsi. Marco Drago, il capostipite,vuole che i due figli Enrico e Nicola inizino a prendere in mano le redini del gruppo. Al timone di B&D Holding, che governa le sorti delle società afferenti al gruppo di Novara, rimane per ora Marco Drago. 

Ma chi è Marco Sala? È un manager di altissimo rilievo, meno noto – per ora – alle cronache finanziarie rispetto al suo predecessore. Ma è comprensibile, visto che Pellicioli per almeno un trentennio è stato uno dei manager di riferimento del mondo dei media e dell’informazione. Sala è stato ceo di Igt da aprile del 2015 e, dal maggio del 2020, membro del consiglio di amministrazione di De Agostini. Prima ancora è stato Ceo di Gtech S.p.A. (ex Lottomatica) dal 2009. È entrato in azienda come condirettore generale nel 2003 e da allora ha ricoperto il ruolo di membro del consiglio di amministrazione.

Ad agosto 2006 è stato nominato managing director con responsabilità delle società italiane e di alcune attività europee. Precedentemente, ha ricoperto il ruolo di Ceo di Buffetti, leader in Italia nella distribuzione di materiali e forniture per ufficio. Prima di Buffetti, Sala ha guidato la Divisione Business Directories di Seat Pagine Gialle. Proprio Seat Pagine Gialle è stato uno dei luoghi in cui Pellicioli si è affermato come manager. Da amministratore delegato dell’azienda, infatti, ha intuito l’importanza di internet acquisendo il portale Virgilio. La storia di Seat divenne da rosea a drammatica da dopo il 2003, quando ormai Pellicioli era uscito e l’azienda era passata dalla galassia Telecom a quella dei fondi.

(Segue...)


Dunque, Sala ha una lunga esperienza nella gruppo societario della famiglia Drago ma ora è chiamato a una sfida notevole. Il bilancio del 2020 (l’ultimo disponibile) si è chiuso con un calo del 24% a 3,02 miliardi di euro a causa della pandemia. Il risultato netto è stato negativo per 378 milioni. Nella nota allegata alla presentazione del bilancio si legge che “il gruppo chiude un esercizio con risultati significativamente impattati dall’emergenza sanitaria COVID-19, ma  migliori rispetto alle proiezioni formulate ad inizio pandemia e decisamente apprezzabili se inquadrati nel contesto di fortissima turbolenza macro-economica e finanziaria che ha caratterizzato tutto il 2020”.


L’altra sfida che attende Sala è più politica: Pellicioli è sempre stato un manager con un notevole peso all’interno dei salotti finanziari. Fu lui, nel 2011, ad annunciare a Cesare Geronzi che il suo tempo alla presidenza di Generali era giunto (prematuramente) al capolinea. Ed è Pellicioli che ha sempre avuto un legame fortissimo con Nagel nella partita sul controllo di Trieste.

Tanto che, nonostante l’annuncio della dismissione delle quote di Generali in possesso di De Agostini (circa l’1,44% del capitale totale) si è deciso di tenere i diritti di voto fino a dopo il consiglio di amministrazione di aprile che dovrà sancire se si continuerà per il terzo mandato di Philippe Donnet o se arriverà un nome nuovo spinto dai “pattisti”. Da questo punto di vista sarà importante capire come si muoverà il manager: proverà comunque a mantenere un peso dell’azienda di Novara nel mondo della finanza? O invece si concentrerà sul raggiungimento di risultati nei diversi settori che compongono il gruppo? Non va dimenticato, infatti, che oltre a libri e giochi, De Agostini è attiva nel mondo dei media lungo due strategie: broadcasting (attraverso AtresMedia) e creazione di contenuti (con Banijay, che è alla base di alcuni programmi come “Cortesie per gli ospiti” su Real Time). 

Infine, c’è la parte più squisitamente finanziaria attraverso due soggetti: DeA Capital e Dea Capital Alternative Funds. La prima, quotata sul segmento Star del Mta, è impegnata nella promozione, gestione e valorizzazione di fondi di investimento nel real estate, nel private equity e nel credito, nonché nelle soluzioni di investimenti per investitori istituzionali; la seconda, fondata nel dicembre 2006, è uno dei principali asset manager indipendenti italiani nel settore del private equity, con fondi di fondi globali e fondi diretti che investono prevalentemente in aziende italiane.