De Nora, l'idrogeno italiano sbarca in Borsa con Snam: verso un'Ipo da 5 mld

Avviato l'iter per la quotazione a Milano. L'operazione sarà parte in aumento di capitale e parte in vendita di azioni. Potrebbe vedere la luce entro maggio

Paolo Dellachà, amministratore delegato De Nora 
Economia
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La multinazionale è controllata per il 64% dall'omonima famiglia e partecipata da Snam con il 34% 

De Nora si prepara a sbarcare a Piazza Affari. Il Cda della multinazionale, leader nella produzione di elettrodi per applicazioni industriali elettrochimiche, fondamentali per aumentare le performance e la competitività dell’idrogeno prodotto attraverso elettrolisi alcalina, ha avviato l'iter per la quotazione sull'Euronext Milan e la richiesta a Consob di autorizzazione alla pubblicazione del prospetto informativo. L'azienda è controllata dall'omonima famiglia con il 64% delle quote e partecipata da Snam con il 34%: tra i due gruppi c'è anche una partnership industriale. 

L'operazione, secondo quanto ricostruito da Radiocor, sarà mista: parte in aumento di capitale e parte in vendita di azioni. Ma nella compagine azionaria resteranno entrambi i soci , e dovrebbe valere attorno a 5 miliardi di euro. Tempi tecnici permettendo, l'Ipo coordinata da Credit Suisse e Goldman Sachs dovrebbe svolgersi a maggio e, in linea con le recenti tendenze di mercato, potrebbe essere rivolta agli investitori istituzionali, sottolinea l'agenzia di stampa economica Radiocor.

De Nora, azienda leader nell'elettrochimica e nelle tecnologie sostenibili, con un portafoglio di prodotti e sistemi per ottimizzare l'efficienza energetica di processi industriali e di soluzioni per il trattamento delle acque, ha chiuso il 2021 con ricavi totali per 616 milioni e con un ebitda di 127 milioni. 

Altro cavallo di battaglia dell'azienda è la nascente industria dell'idrogeno verde. De Nora è infatti pronta a giocare un ruolo centrale, essendo il più grande fornitore al mondo di elettrodi per i principali processi elettrochimici industriali, oltre ad avere in essere una joint venture con Thyssenkrupp in TK Nucera, altra societa' dell'idrogeno che si quoterà a breve, di cui è azionista al 34%.

Secondo gli analisti TK Nucera potrebbe valere fino a 6 miliardi di euro: proprio per questo i proventi dell'operazione saranno destinati a rafforzare ulteriormente la crescita e, in particolare, a supportare l'espansione del segmento idrogeno verde, che oggi vede De Nora coinvolta in Neom, il più importante progetto a livello mondiale, ovvero la smart city del futuro che sorgerà in Arabia Saudita, spiega l'agenzia economica Radiocor. 

Le prospettive di crescita sono rilevanti. Basta pensare che nel novembre 2020 Snam aveva rilevato l'attuale quota in De Nora da Blackstone in base a un enterprise value di 1,2 miliardi di euro e, come detto, oggi si parla di una valutazione complessiva dell'azienda di circa 5 miliardi, sottolinea ancora Radiocor. 

Giusto per avere un'idea, le società comparabili in Europa a De Nora sono la britannica Itm Power e la norvegese Nel Hydrogen, quotate rispettivamente a Londra e a Oslo. Entrambe hanno una capitalizzazione di 1,7 miliardi ma numeri ben diversi da De Nora, anche perchè quest'ultima ha comunque un business consolidato negli anni diverso dall'idrogeno. Itm Power ha chiuso il bilancio nell'aprile 2021 con ricavi per 6,1 milioni di euro e un Ebitda adjusted negativo per 25 milioni.

Nel Hydrogen ha un fatturato 2020 di 57 milioni e un Ebitda positivo di 0,8 milioni. Tk Nucera, la società specializzata nell'idrogeno di Thyssenkrupp e partecipata da De Nora, viene valutata fino a 6 miliardi per la prossima Ipo e ha chiuso l'ultimo esercizio con ricavi di 319 milioni. Tutte valutazioni di Borsa che premiano evidentemente le prospettive future di sviluppo dell'idrogeno come possibile fonte energetica rinnovabile, la cui produzione oggi non è tuttavia ancora sostenibile dal punto di vista economico.

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