Dealflower, dopo meno di 4 anni chiude la testata che voleva raccontare il mercato public e private
Concorrenza spietata e margini di ricavo troppo bassi mettono la parola fine sulla testata online
Dealflower chiude i battenti, cala il sipario sulla testata che voleva raccontare il mercato public e private
A meno di quattro anni dal suo debutto, avvenuto il 7 giugno del 2021, cala il sipario su Dealflower, una testata economico-finanziaria digitale che aveva l’obiettivo di raccontare il mercato, public e private, attraverso le attività e le voci dei protagonisti, cioè advisor finanziari e legali, operatori industriali e società d’investimento.
Qualche settimana fa, infatti, a Corsico davanti al notaio Andrea Conte s’è presentato Donato Parete quale amministratore unico della Dealflower srl, proprietaria della omonima testata, di cui è anche socio unico sia direttamente sia tramite la sua società lussemburghese Axelles Holding.
Nell’assemblea straordinaria degli azionisti Parete ha verbalizzato che dopo aver sottoscritto la prima parte di una ricapitalizzazione varata nel 2024, “in seguito ha rinunciato definitivamente ad ulteriori sottoscrizioni del deliberato aumento”. Parete, poi, ha “esposto i motivi che sconsigliano la continuazione dell’attività sociale” e pertanto ha proposto di “mettere in liquidazione la società”.
La misura drastica, ovviamente deliberata, s’è resa necessaria “in quanto la contrazione del mercato di riferimento, la concorrenza agguerrita e i margini di ricavo molto bassi, già negativi e ulteriormente in via di peggioramento, non rendono più economicamente vantaggioso il proseguimento delle iniziative commerciali a suo tempo intraprese”. Liquidatore è stato nominato Mauro De Angelis. La società ha depositato un solo bilancio relativo al 2023 chiuso con una perdita di 177mila euro a fronte di ricavi per circa un milione.