Debito pubblico, nuovo record a giugno: sfiorati 2.700 miliardi

La fotografia di Bankitalia: debito in accelerazione, più 9,2 miliardi su maggio. Fabbisogno della Pa a 15 miliardi. Preoccupazione per le famiglie

Economia
Condividi su:

Debito pubblico, raggiunto il record a giugno a 2.696,2 miliardi. In crescita di 9,2 miliardi rispetto a maggio 

Non si arresta la corsa del debito pubblico: a pochi giorni dall'arrivo per l'Italia della prima tranche di aiuti da Bruxelles, quasi 25 miliardi, in risposta al Covid, la Banca d'Italia fotografa la rapida crescita del debito in risposta alla pandemia di Covid-19. Nel mese di giugno, secondo il report "Finanza pubblica: fabbisogno e debito" è aumentato di circa 9,2 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.696,2 miliardi

Il fabbisogno della Pa, pari a 15 miliardi, spiegano da Via Nazionale, è l'effetto di scarti e premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione dei tassi di cambio (che hanno complessivamente aumentato il debito per 0,9 miliardi) hanno più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (6,8 miliardi, a 84,4).

Le associazioni dei consumatori lanciano l'allarme sulle conseguenze del rialzo per le famiglie. Il Codacons, in particolare, segnala come il valore 'monstre' del debito pesi "per ben 45.499 euro a cittadino residente, neonati inclusi". In un solo mese ha registrato una crescita pari a +359,5 euro a famiglia, sottolinea l'associazione. "Il debito pubblico continua ad aumentare, e rappresenta una zavorra pesantissima per il paese di cui faranno le spese le generazioni future", spiega il presidente Carlo Rienzi.

"L'emergenza Covid, prosegue, allarga ancor di più la voragine, al punto che oggi su ogni singolo cittadino italiano, neonati compresi, il debito pesa per oltre 45mila euro". In leggera risalita anche le entrate tributarie. Sempre a giugno ammontano a 32,6 miliardi di euro, in aumento del 24,6 per cento, o 6,4 miliardi. rispetto allo stesso mese del 2020. Un andamento che, sottolinea la Banca d'Italia, dipende anche dallo slittamento di alcuni versamenti fiscali disposto con i decreti emergenziali approvati lo scorso anno. Nel primo semestre del 2021 le entrate tributarie sono state pari a 194,8 miliardi, in aumento del 14,7 per cento (24,9 miliardi) rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.