"Diversi servizi essenziali sono a rischio: serve una norma nel DL aiuti bis"
L'allarme delle cooperative, travolte dall'aumento del costo delle materie prime, si traduce in un appello al governo dimissionario
"Imprese e lavoratori dei servizi non possono pagare da soli il costo della crisi"
“Chiediamo con urgenza l’introduzione di una norma nel prossimo DL Aiuti che preveda l’obbligo della revisione prezzi nel settore dei servizi e forniture anche per i contratti in essere”. La richiesta da Alleanza Cooperative Italiane Servizi (Legacoop Produzione e Servizi, Confcooperative Lavoro e Servizi, Agci Servizi), Confindustria Servizi HCFS (ANIP, ANIR, ANID, UNIferr e ASSOSISTEMA), Unionservizi Confapi che denunciano come il settore dei servizi e delle forniture, che vale circa 180 Miliardi e occupa milioni di persone, sia da circa un anno in balia dell'aumento incontrollato dei costi dell'energia e delle materie prime.
A rischio il blocco di servizi essenziali per i cittadini, come ad esempio quelli per la sicurezza e l’igiene degli ambienti e della collettività, delle scuole, dei presidi sanitari, nelle caserme o negli uffici della pubblica amministrazione (servizi ambientali, di pulizia sanificazione, di disinfestazione, di ristorazione collettiva e per la fornitura e la gestione delle reti energetiche). Le associazioni che rappresentano il mondo dei servizi esprimono forte preoccupazione per lo scenario che si apre con la fine anticipata del Governo Draghi.
L’agenda delle priorità richiede una stabilità che, allo stato delle cose, appare difficile da garantire. La crisi energetica, l’aumento dei costi delle materie prime ed il generalizzato caro prezzi negli appalti, l’emergenza idrica, una pandemia che ancora preoccupa: sono solo alcune delle questioni che occupano il comparto. Senza dimenticare le grandi questioni legate al dialogo sociale, al rinnovo dei contratti e il contrasto alla povertà. Grande preoccupazione per le sorti del Pnrr, che, pur non prevedendo specifiche misure per i servizi labour intensive, va ad incidere su tutti i settori che si avvalgono delle nostre prestazioni.
“Le aziende che rappresentiamo – sottolineano le associazioni - stanno sopperendo con le proprie risorse ad una situazione paradossale: aver dei contratti in essere con la PA, con dei costi previsti che vengono continuamente modificati al rialzo senza nessun tipo di riconoscimento o rinegoziazione da parte del contraente pubblico. Situazione gravissima, che sta danneggiando le imprese già particolarmente colpite dal periodo pandemico. Serve un intervento immediato, per adottare le misure per il settore dei lavori pubblici anche per il settore dei servizi”.
"Così come avviene per i cantieri dei lavori pubblici, anche per i servizi deve essere adottato un sistema di revisione dei prezzi. Il paradosso, ad esempio, è che se aumenta il costo del cemento giustamente viene riconosciuto dal committente, se aumenta il costo delle verdure per i pasti negli ospedali questo non viene riconosciuto! Non si può chiedere alle imprese e ai lavoratori dei servizi di pagare, in solitudine, il prezzo della crisi".