Draghi, L'Economist boccia il trasloco di Super Mario al Quirinale

Secondo l'autorevole settimanale britannico, l'elezione di Draghi come presidente della Repubblica porterebbe in dote un indebolimento dell’esecutivo italiano

Economia
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L'Economist: "Difficile poi trovare un successore in grado di tenere insieme l’attuale eterogenea coalizione”

Il passaggio di Mario Draghi al Quirinale mette a rischio il titolo di “Paese dell’anno” per l'Italia. A poche ore dal via del primo voto in Parlamento per il presidente della Repubblica, l’autorevole Economist boccia il trasloco del premier al Colle perché porterebbe in dote un indebolimento dell’esecutivo italiano, con l’elezione di una nuova figura meno competente come presidente del Consiglio.

A dicembre l’incoronazione per il nostro Paese era arrivata proprio grazie all’apporto dato da una “figura competente e rispettata a livello internazionale” come quella dell'ex Bce. Ora dice il settimanale britannico L'Economist, "dopo 12 mesi di inusuale quiete e unità nella politica italiana ed europea il passaggio di Draghi al Quirinale potrebbe mettere tutto questo a rischio”.


Secondo la rivista, nel caso in cui il premier venga scelto come successore del presidente Mattarella, “sarà difficile trovare un successore in grado di tenere insieme l’attuale eterogenea coalizione”. Inoltre, se l’attuale presidente del Consiglio non dovesse essere eletto “la sua posizione verrebbe ridimensionata, e quindi potrebbe trovare difficoltà anche nel prosieguo dell’incarico di presidente del Consiglio”.

Dopo l’elezione del Capo dello Stato, a prescindere da quella che sarà la strada di Draghi, secondo l’Economist “anche supponendo che si possa trovare un sostituto, è improbabile che lui o lei possano contare sul sostegno dei partiti che è riuscito a ottenere Draghi, anche perché i partiti politici che attualmente lo sostengono vorranno iniziare a posizionarsi per le prossime elezioni”.

L’eventuale sostituto di Draghi riuscirà a garantire il mantenimento dell’andatura giusta per la “messa a terra” dei progetti del Recovery Plan, tenuto conto che i fondi verranno erogati in tranche solo se i singoli Paesi rispetteranno le scadenze concordate con l’Unione Europea?