Economia, 2021 anno di ripresa ma anche di corsa dell'inflazione: un bilancio
Se il 2020 è stato l'anno del Covid, il 2021 dal punto di vista economico è stato quello della ripresa e del Recovery Plan. Ma anche della corsa dell'inflazione
Il rimbalzo dell'economia nel 2021 è riuscito e il 2022 sarà l'anno delle banche centrali
Gli ultimi 12 mesi non sono di certo andati lisci sul fronte della pandemia: a causa della recrudescenza dei casi, i governi sono stati costretti a nuove misure di restrizione che hanno avuto un impatto sui consumi e hanno frenato in alcuni momenti la corsa del Pil.
Non solo, le nuove varianti, Delta prima, Omicron poi, hanno minato a piu' riprese la fiducia degli investitori. E i colli di bottiglia nelle catene di approvvigionamento hanno determinato a livello globale una corsa dell'inflazione, creando un nuovo grattacapo per le banche centrali e offuscando l'ottimismo dovuto al lancio delle campagne vaccinali.
Il rimbalzo dell'Economia e' comunque riuscito e a questo punto il 2022 sarà l'anno delle banche centrali, dal momento che nei prossimi mesi cominceranno a restringere la loro politica monetaria, riducendo gli aiuti concessi a famiglie e imprese ma lasciando anche diversi interrogativi sulle conseguenze possibili.
2021, un bilancio economico
L'inizio dell'anno si apre all'insegno dell'incertezza dovuta alla seconda ondata della pandemia da Covid-19, i timori per la situazione politica negli Stati Uniti dopo l'assalto di un gruppo di manifestanti a Capitol Hill e il World Economic Forum che ha accusato i Paesi di aver ignorato per anni i pericoli di una pandemia, con possibili ripercussioni a lungo termine sull'Economia globale.
Il 5 la Banca mondiale pubblica un report in cui rivede al ribasso le stime di crescita del Pil mondiale che nel 2021 dovrebbe crescere del 4% invece del 4,2% previsto. Da Washington trapela pessimismo, dovuto principalmente ai timori per la nuova ondata di contagi da Covid-19 e avverte: la ripresa ci sara' solo dopo una massiccia campagna di vaccinazione dal virus.
In Cina intanto i dati sul 2020 registrano il Pil di Pechino ha continuato a crescere anche nell'anno della pandemia, evitando la recessione (+2,3%) dato che porta le borse di Shanghai e Shenzen a segnare nuovi record.
Il 6 e' il giorno di Capitol Hill. Un gruppo di manifestanti pro-Trump assaltano il palazzo del Congresso. Il timore diffuso e' di un crollo dei listini americani che dopo quello di marzo 2021 avevano recuperato il terreno perduto. Timori cancellati il giorno successivo quando gli investitori hanno ignorato del tutto le tensioni politiche e fiduciosi di nuovi stimoli all'Economia hanno portato Wall Street su nuovi record, con il Nasdaq che supera per la prima volta i 13.000 punti.
Poco influenti anche gli avvertimenti della Fed che nelle ore precedenti aveva previsto un ritorno alla 'vita normale' solo nella seconda meta' dell'anno, perche' la prima parte del 2021 sara' caratterizzato da crescita debole e timori per nuove chiusure.
Il 14 il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, annuncia un nuovo piano di stimoli da 1.900 miliardi di dollari per rilanciare l'Economia. Un 'piano di salvaguardia', dice Biden, per sostenere i redditi piu' bassi. Il 19 e' il giorno dell'allarme del World Economic Forum, che nel suo Global risk report accusa: per 15 anni e' stato ignorato l'allarme sui rischi legati ad una pandemia, ora gli effetti rischiano di pesare sul mondo delle imprese, del lavoro e sulle giovani generazioni sulle quali si sono abbattute due crisi economiche globali.
Il 21 la Banca centrale europea avverte: la recrudescenza della pandemia di coronavirus mette a rischio la ripresa e l'attivita' economica potrebbe risultare in calo anche nei primi tre mesi del 2021. Francoforte conferma la stima di una crescita del Pil dell'Eurozona ma si dice anche pronta ad adeguare tutti i suoi strumenti se sara' necessario: "Niente puo' essere escluso". Christine Lagarde lascia i tassi invariati, cosi' come entita' e durata del Pepp, mentre annuncia che il programma di acquisto per l'emergenza pandemica da 1.850 miliardi di euro restera' in vigore fino a marzo del 2022.
Febbraio, luci in fondo al tunnel
Ventotto giorni segnati da una ripresa di fiducia. Le prime riaperture portano il petrolio ai livelli pre-Covid, l'Eurozona vede 'la luce in fondo al tunnel' e l'Italia riesce a intravederla piu' forte rispetto ad altri anche grazie al buon impatto sul piano internazionale della nomina di Mario Draghi Presidente del Consiglio. Le borse vedono alti e bassi, ma continuano a segnare nuovi record.
L'8 il Brent torna sopra i 60 dollari. Non accadeva da quando il Covid non sembrava altro che un'epidemia locale, cioe' da gennaio dell'anno precedente. Negli Usa prosegue a ritmo serrato la campagna vaccinale cominciata a dicembre 2020 e questo da' sostegno al greggio, insieme alle attese per il piano Biden.
L'11 vengono pubblicate le previsioni macroenomiche invernali dell'Ue: la crescita sara' inferiore al previsto, avverte Bruxelles, a causa delle nuove ondate della pandemia (+3,7% invece del 4,1 previsto). Ma le misure per contenerla funzionano e l'Europa comincia "a vedere la luce in fondo al tunnel". Dopo 6 mesi passati in territorio negativo, il tasso di inflazione annuale Ue intanto sale allo +0,9%, uno 0,4% in piu' delle aspettative. Ma non suscita ancora timori.
Le prime settimane del mese sono caratterizzate da un fenomeno cominciato gia' a gennaio: i meme-stock. A Wall Street piccoli investitori giocano in borsa con azioni coordinate da un forum di Reddit e sfidano i grandi Hedge Fund, causando loro decine di miliardi di perdite. e' il momento di GameStop, che tra gennaio e febbraio guadagna fino al 1000%, per poi crollare, e riguadagnare di nuovo.
Un fenomeno che durera' tutto l'anno, e che avra' effetti anche sulla valutazione di Bitcoin e di altri asset finanziari. Gli indici americani intanto continuano a segnare nuovi record, anche se il mercato continua ad essere volatile, intimorito da fattori che saranno una caratteristica dei mesi successivi: l'inflazione e la crisi delle materie prime.
MARZO: TIMORI DOPO NUOVE CHIUSURE UE
Si conferma il momento altalenante dell'Economia. Si alternano momenti di euforia e depressione: i primi spinti dagli stimoli fiscali, i secondi dalle nuove chiusure decise in Europa. Non ci sara' un nuovo lockdown, ma le restrizioni minano la fiducia per la ripresa. L'inflazione intanto comincia a far paura.
Il 3 l'Unione europea decide che non e' ancora il momento di fare mancare il sostegno fiscale all'Economia e Commissione europea decide di mantenere la Clausola di salvaguardia anche nel 2022 e disattivarla solo nel 2023. Il Patto di stabilita' e crescita (con tutte le regole che comporta) resta quindi sospeso anche per dare agli Stati membri piu' respiro nella spesa pubblica.
Il 4 la Fed annuncia di aspettarsi una ripresa robusta dell'inflazione con le graduali riaperture, ma Jerome Powell aggiunge che sara' qualcosa di transitorio. Le borse reagiscono male e Wall Street cancella i record di gennaio. Vola invece il petrolio dopo che l'Opec+ ha deciso di aspettare un rafforzamento piu' robusto dell'Economia prima di aumentare la produzione mondiale. Il Brent tocca i 71 dollari, il Wti sale a 67 dollari. Entrambi stabilmente sopra i livelli pre-Covid.
L'11 torna una cauta fiducia sui mercati, spinti dal piano Biden e dall'Fmi che intravede una forte ripresa dell'Economia globale grazie agli stimoli decisi dalle economie piu' avanzate. Lo stesso giorno la Bce decide di lasciare fermi tassi e Pepp, ma avverte che gli acquisti tramite il programma di acquisto per l'emergenza pandemica accelereranno "significativamente" nel secondo trimestre dell'anno
L'euforia ha breve durata. Le nuove chiusure in Europa fanno arretrare i mercati, dove regna per diversi giorni un certo pessimismo. La terza ondata del Covid-19 e' nel suo pieno e non si allentano le restrizioni, ne' in Germania dove restano i lockdown ne' in Francia visto che un terzo del Paese inclusa la regione parigina e' chiuso. Anche in Italia la pandemia morde e in Spagna la situazione e' fuori controllo. Fanno la loro parte i potenziali aumenti delle tasse statunitensi e le crescenti tensioni tra l'Occidente e la Cina che stanno indebolendo la propensione al rischio dei mercati.
Il 18 la presidente della Bce, Christine Lagarde, avverte che l'Economia europea e' "migliorata" ma restano ancora diverse incertezze, soprattutto nel breve termine, legate alla diffusione delle varianti del virus. Lagarde in particolare prevede una nuova contrazione nel primo trimestre dell'anno e "una ferma ripresa dell'attivita' economica nella seconda meta' del 2021". Ricalcando le previsioni di gennaio della Fed. Intanto la Conferenza dell'Onu sul Commercio e lo sviluppo stima che la crescita della Cina nel 2021 tocchera' l'8,1%.
APRILE: USA, PRIMO MINI BOOM
Torna la fiducia grazie ai piani di stimolo all'Economia Usa, mentre il Recovery plan europeo si appresta a decollare. Negli Usa si registra un 'mini boom' economico nel trimestre appena concluso, ma comincia a farsi sentire la crisi delle materie prime, destinata ad avere un impatto notevole nei mesi successivi. - Il primo aprile si registra un maggiore vigore della ripresa del settore manifatturiero nell'Eurozona, con il Pmi che vola al top da 24 anni e l'Italia che cresce ai ritmi piu' alti degli ultimi 21.
L'Opec+ intanto aumenta a sorpresa, tra maggio e luglio, la produzione di greggio in totale di 1,1 milioni di barili. Wall Street continua a beneficiare del piano Biden da 2.000 miliardi di dollari per lo sviluppo delle infrastrutture Usa. Il piano prevede l'ammodernamento della rete dei trasporti e la creazione di milioni di posti i lavoro.
Il 2 gli Usa vedono decollare i dati dell'occupazione e si consolida la ripresa Economia. nel terzo mese dell'anno il settore privato Usa recupera 916.000 posti di lavoro - il tasso piu' alto da agosto - favorendo un calo del tasso di disoccupazione dal 6,2 al 6%.
Wall Street continua a macinare record, ma sorgono i primi timori per l'impatto che l'enorme liquidita' immessa sul mercato potrebbe avere su alcuni asset. Le autorita' cominciano ad accendere i propri fari sui fenomeni come quello di GameStop, quello degli Spac (Special purpose acquisition companies) e anche il caso Archegos fa temere per possibili bolle speculative.
Bitcoin intanto supera per la prima volta i 60.000 dollari, piu' 40.000 dollari rispetto all'inizio dell'anno. Manterra' questo valore, tra alti e bassi, per tutto il 2021. Il mercato delle criptovalute intanto tocca i 2.000 miliardi di dollari per la prima volta.
Il 6 il Fondo monetario internazionale alza le stime del Pil italiano e del mondo e vede una via d'uscita alla crisi economica e sanitaria causata dal Covid nonostante resti alto il "livello di incertezza". I dati vedono un +5,2% globale e un +4,2% per l'Italia. E propone una tassa di solidarieta' per finanziare le spese e i sostegni necessari a combattere la crisi scatenata dal coronavirus.
Il 13 aprile e' una delle date in cui si comincia a fare i conti con la crisi dei microchip, altro macrotrend dell'anno. La crisi mette in serie difficolta' l'azienda automobilistica statunitense, e il presidente Joe Biden incontra i ceo di 19 aziende, tra cui quelli GM, Alphabet e Intel e promette di investire "in modo aggressivo" in comparti come la produzione di semiconduttori e di batterie.
Destinera' poi 50 dei 200 miliardi previsti dal nuovo pacchetto di aiuti alle imprese che dovrebbe essere varato entro la fine del mese. I chip, ha spiegato Biden, sono essenzialmente infrastrutture e "noi dobbiamo costruire l'infrastruttura di oggi e non riparare quella di ieri". Intanto il Beige Book della Fed vede rosa: avanti coi vaccini e riprendera' anche il turismo.
Il 15 si registra il tanto atteso mini boom economico dopo un anno segnato dal Covid-19. Almeno negli Usa dove ormai un quarto della popolazione intanto e' stata coperta da vaccino. La ripresa dei consumi a marzo lo registra: le vendite al dettaglio sono balzate del 9,8% su base mensile, ben al di sopra delle aspettative e dopo il -3% di febbraio, legato anche al freddo polare che ha sorprendentemente colpito Stati come il Texas. Gli analisti si aspettavano un incremento del 5,9%. Wall Street segna nuovi record.
Il 22 si tiene la riunione della Bce. Una riunione interlocutoria. Pero' le parole della presidente Christine Lagarde rassicurano i mercati sul fatto che il tapering, ossia il ritiro dagli acquisti dei bond, non e' stato nemmeno preso in considerazione: "e' prematuro", dice dopo la riunione. Intanto si cominciano a tirare le fila dei Piani nazionali di ripresa legati al Recovery Plan europeo, circa 750 miliardi. Italia, Francia, Germania e Spagna annunciano la presentazione dei loro pacchetti di riforme e investimenti e chiedono alla Commissione europea di arrivare in tempi all'approvazione in modo da consentire l'arrivo delle risorse entro l'estate. Intanto il manifatturiero europeo registra nuova fiducia e segna il suo primo boom post-pandemico.
Il 29 aprile l'Economia americana conferma di aver messo il turbo da inizio anno grazie alla campagna di vaccinazione di massa anti-Covid e alle misure di stimolo del Governo, arrivando a livelli ben oltre quelli pre-pandemici. Il Pil sale del 6,4% nei primi tre mesi dell'anno. Ma la ripresa ha un risvolto della medaglia. Sul fronte delle materie prime si registra una "tempesta perfetta", nata dalla vicinanza temporale di lockdown totale della produzione e ripresa dei consumi.
MAGGIO, ECONOMIA IN RIPRESA: AUMENTA L'INFLAZIONE
Continua la fase di ripresa dell'Economia con i buoni dati del Pmi manifatturiero dell'Eurozona e l'indice Zew al top dal 2000. Ma gli spettri che l'inflazione possa andare fuori controllo affossano i mercati, insieme alla prospettiva che la Fed possa avviare il tapering.
Il 3 si registra il forte aumento del settore manifatturiero dell'Eurozona ad aprile, con l'Italia che batte il record storico. L'indice Pmi calcolato da Ihs Markit nella zona euro balza a 62,9 punti dai 62,5 di marzo e ha raggiunto il livello maggiore mai registrato sinora (l'indagine e' partita da giugno del 1997). Effetto dei primi allentamenti delle misure anti contagio da Covid-19. in Germania balza l'indice Zew, al top dal 2000 mentre per l'Italia l'Istat parla di prospettive "favorevoli" per i prossimi mesi.
Il 12 si registra un forte aumento dell'inflazione negli Stati Uniti ad aprile. Il costo della vita, fa sapere il Dipartimento del Lavoro, ha segnato una crescita del 4,2% su base tendenziale, contro il +2,6% di marzo e a fronte di un atteso +3,6%. Si tratta dell'incremento piu' ampio dal 2008. Il dato ha un immediato il riflesso sui mercati dove il surriscaldamento del costo della vita amplifica i timori che la Fed possa avviare prima del previsto il ritiro degli stimoli. Wall Street chiude in profondo rosso la seduta successiva alla pubblicazione del dato che ha penalizzato soprattutto i tecnologici.
Sul cattivo momento di Wall Street pesano anche le minute della Fed che ribadiscono il mantra ascoltato degli ultimi mesi: l'Economia Usa e' ancora lontana dagli obiettivi di piena occupazione mentre il rialzo dell'inflazione dipende da effetti transitori.
Tra il 10 e il 21 maggio si registra un forte crollo delle criptovalute, causato dalla stretta di Pechino sull'attivita' di creazione di Bitcoin e dalla decisione di Elon Musk di non accettare piu' le cripto come valuta valida per comprare le Tesla, ribaltando una decisione presa a gennaio. Bitcoin scivola del 30% sul dollaro, Ethereum oltre il 40%.
Il 22 l'Ecofin fa sapere che l'Economia dell'Unione europea torna a vedere la luce: nella seconda meta' del 2021 prevede un rimbalzo del Pil e nel 2022 tutti gli Stati Ue torneranno ai livelli pre-Covid.
GIUGNO: L'INTESA SULLA MINIMUM TAX AL 15%
E' ancora l'inflazione il tema piu' urgente sui mercati con i nuovi dati che la vedono in crescita ovunque dopo il rimbalzo dell'Economia. Al G7 si raggiunge un'intesa sulla tassazione minima globale, fissata al 15%. L'Ue comincia ad dare i primi via libera ai Pnrr nazionali.
Nei primi giorni del mese i mercati sono caratterizzati soprattutto dai timori per l'impennata dell'inflazione e l'incertezza sulle prossime mosse della Federal Reserve, che potrebbe decidere di stringere le maglie della politica monetaria. Gli investitori temono che la Fed, nella riunione del 15 e 16 giugno, possa ripensare la politica monetaria. Wall Street registra una serie di sedute negative affossata dai titoli tech, sulla scia di una serie di dati macro positivi che, fotografando la ripresa dell'Economia in corso, alimentano i timori di un'impennata dell'inflazione e di una rapida uscita dalle misure di sostegno.
Il 5 giugno al G7 finanziario di Londra si trova un accordo storico: un'intesa di principio su una aliquota globale minima "almeno del 15%" per la tassazione delle grandi imprese, che andra' applicata Paese per Paese. Intanto il petrolio continua a segnare nuovi record, spinto dalle riprese e dall'Opec+ che continua a decidere di non modificare la politica produttiva.
Il 16 si comprende che i timori degli investitori per le possibili mosse della Fed non avevano troppo fondamento. La banca centrale Usa infatti non cambia la sua politica monetaria anche se la stretta sui tassi e sul Qe ora appare piu' vicina. I tassi restano invariati tra lo 0 e lo 0,25% e non cambia il livello degli acquisti, che resta inchiodato a 120 miliardi di dollari al mese.
Il 22 l'Ue da' l'ok al Pnrr dell'Italia. Prevede un impatto sul Pil tra l'1,5 e il 2,5% e 240 mila posti di lavoro entro il 2026. L'Italia viene promossa a pieni voti. Christine Lagarde intanto ribadisce all'Europarlamento che l'aumento dell'inflazione e' "temporaneo", che la ripresa dell'Economia europea accelera e che una stretta monetaria non e' all'orizzonte, perche' sarebbe "prematura".
La Cina intanto continua a macinare record di crescita: nei primi 6 mesi le importazioni e le esportazioni totali della Cina sono aumentate del 27,1% rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, e del 22,8% rispetto allo stesso periodo del 2019, con un tasso di crescita medio biennale di oltre il 10%. Cio' e' dovuto principalmente al continuo rimbalzo della domanda interna e alla ripresa della produzione e della domanda di consumo nelle principali economie.
LUGLIO: LA CRISI DEI CHIP IMPATTA L'AUTO
La carenza dei chip minaccia l'industria e la ripresa globale. Il Pil degli Usa torna a livello pre-crisi, l'Economia britannica torna a viaggiare a gonfie vele mentre la ripresa del turismo globale infonde nuova fiducia per una ripresa solida.
Il 10 si registra che il settore auto e' ancora alla prese con la carenza mondiale di microchip e semiconduttori. Produzioni bloccate in diversi stabilimenti delle compagnie, a partire da alcuni impianti di Stellantis nel Nord America. Il comparto soffre a livello globale, complici anche i dubbi sulla consistenza della ripresa e sul possibile impatto delle varianti del Covid sulla ripartenza.
Il 15 i dati della Gran Bretagna certificano il rimbalzo dell'Economia con il tasso di disoccupazione sceso di 0,2 punti al 4,8% nel trimestre fino a maggio, mentre sale di 0,1 punti al 74,8%. Il 27 L'Fmi torna all'attacco: la vera linea di frattura creata dalla pandemia sara' tra i Paesi che potranno vaccinarsi, e quelli che non potranno farlo. Ma conferma la ripartenza dell'Economia, trainata dagli Stati Uniti. Attesa una crescita del 7% quest'anno e del 4,9% il prossimo (+1,4%). Mentre l'Economia dell'Eurozona crescera' del 4,6% (+0,2%) nel 2021 e del 4,3% (+0,5%) nel 2022.
Il 29 la Fed conferma che l'Economia Usa e' tornata a livelli pre-Covid. Jerome Powell spiega che l'Economia si sta avvicinando al punto di svolta in cui sara' possibile ridurre gli stimoli monetari. La ripresa c'e' anche nell'Ue: i dati del Pil nel secondo trimestre attestano che s'intravede la luce in fondo al tunnel, anche se restano i timori per l'aumento dei contagi dovuti alla variante Delta e lo spettro di nuovi lockdown e restrizioni. nel secondo trimestre il Pil cresce del 2% nell'eurozona e dell'1,9% nell'Ue.
Tra gli Stati membri, il Portogallo (+4,9%) registra l'aumento piu' elevato rispetto al trimestre precedente, seguito da Austria (+4,3%) e Lettonia (+3,7%), mentre la Lituania (+0,4%) e la Repubblica Ceca (+0,6%) registrano l'aumento piu' basso. La crescita italiana e' stata del 2,7% (+17,3% rispetto allo scorso anno). I tassi di crescita anno su anno sono stati positivi per tutti i Paesi.
AGOSTO: LA CINA RALLENTA E SPAVENTA MERCATI
Un improvviso rallentamento della Cina spaventa i mercati globali. Gli Usa tornano a vedere l'occupazione a livelli pre-pandemia. La morsa dei chip affossa l'industria dell'auot. A sorpresa la Cina frena. I dati macro pubblicati il 9 agosto registrano come la produzione industriale non cresce fra aumento dei prezzi delle materie prime e loro scarsita', mentre nuovi focolai di Covid mettono sotto pressione la ripresa del Paese, in corso ormai da aprile 2020.
La previsione di crescita per il 2021 scende dall'8,9% all'8,3%. La diffusione della variante Delta in Cina crea tensioni sui mercati globali dell'energia, visto che il gigante asiatico e' il secondo consumatore mondiale di greggio. Sul fronte dell'Economia del Paese l'ultimo dato a destare preoccupazione e' stata la fiammata dei prezzi alla produzione, balzati a luglio del 9%, il rialzo piu' alto da 13 anni.
Al tempo stesso il tasso di inflazione tendenziale scende all'1% a luglio dall'1,1% del mese precedente, restando tuttavia nettamente superiore al consenso. I dati a meta' mese sull'occupazione Usa registrano una discesa dei sussidi di disoccupazione ai minimi di 17 mesi - e quindi dall'inizio della pandemia - indicando un altro mese di robusta crescita dell'occupazione, sebbene l'aumento delle infezioni da Covid rappresenti un rischio per la ripresa del mercato del lavoro. Le domande per i sussidi di disoccupazione sono scese di 29.000 unita' a 348.000.
Il 19 agosto Toyota annuncia un taglio della produzione del 40%. La crisi dei chip, le materie prime alle stelle e una domanda incerta con la variante Delta del Covid mettono il settore auto nella 'tempesta perfetta'. Il 24 arriva invece un buon dato dall'Economia tedesca, cresciuta piu' del previsto nel secondo trimestre dell'anno sulla scia dell'allentamento delle restrizioni anti Covid-19 che ha spronato i consumatori ad attingere a risparmi record accumulati durante il lockdown invernale, mentre lo Stato ha messo 'benzina' con un enorme stimolo finanziato dal debito.
Su base annua, la locomotiva tedesca si e' espansa del 9,4% nel secondo trimestre, lasciando l'attivita' economica del 3,3% al di sotto dei livelli pre-crisi del quarto trimestre del 2019. - Il 26 la La Bank of Korea rialza i tassi d'interesse dello 0,25% per contenere l'inflazione. e' la prima banca mondiale a farlo in era Covid.
SETTEMBRE: IN CINA SCOPPIA IL CASO EVERGRANDE
Il mese di settembre e' caratterizzato da un lato da una frenata inattesa dell'inflazione Usa, che poi si rivelera' momentanea. Ma tutte le attenzioni si concentrano soprattutto sullo scoppio della grana Evergrande e sulle sue possibili ripercussioni sul mercato immobiliare cinese.
A inizio mese gli Usa decidono lo stop agli aiuti Covid per i disoccupati. Arrivano a fine corsa i sussidi aggiuntivi che il governo federale degli Stati Uniti ha pensato (e finanziato) per sostenere i cittadini di fronte alla pandemia. Secondo i dati del Tesoro, sono stati spesi oltre 830 miliardi dallo scoppio al 1 settembre.
Il 10 settembre l'Ocse diffonde una nota in cui conferma che la ripresa dell'Eurozona si sta "rafforzando" ma al tempo stesso "la pandemia potrebbe avere conseguenze persistenti e il sostegno fiscale non dovrebbe essere ritirato anticipatamente", chiedendo alla Bce di mantenere la propria politica accomodante.
Il 14 il dato sull'inflazione negli Stati Uniti segna un rallentamento, ma resta comunque alta: i prezzi al consumo frenano al +5,3% annuale, dal +5,4% di luglio, in linea con le attese, mantenendosi per il quarto mese consecutivo sopra la soglia del 5%.
Nei giorni successivi scoppia il 'caso' Evergrande, con i listini mondiali che cominciano una serie di sedute negative per paura di un potenziale collasso del colosso dell'immobiliare cinese. In Cina si registra un ampio sell-off. Wall Street chiude in rosso, cedendo il 2%.
Il 23 viene pubblicato il bollettino mensile della Bce in cui Francoforte avverte che "sebbene le persistenti strozzature dal lato dell'offerta e la diffusione della piu' contagiosa variante Delta del coronavirus offuschino le prospettive di crescita nel breve periodo", l'area euro e' andata "procedendo verso una forte crescita nel terzo trimestre" e "le informazioni piu' recenti indicano un ulteriore miglioramento dell'attivita' nel secondo semestre del 2021".
"nel medio periodo ci si attende un deciso recupero dell'Economia" prevede la Bce, che rivede al rialzo la crescita del Pil di quest'anno, portandola al 5% e mantenendo al 4,6% il 2022 e al 2,1% il 2023.
OTTOBRE: TIMORI PER STAGFLAZIONE E COSTO ENERGIA
L'aumento dell'inflazione e le minacce per la crescita dovute alle nuove ondate di Covid allungano sulla ripresa l'ombra della stagflazione. L'aumento del costo dell'energia comincia a preoccupare i governi, mentre la crisi dei chip pesa sulla manifattura dei Paesi avanzati. - Il mese si apre con una frenata a sorpresa del manifatturiero dell'Eurozona. Pesa la crisi dei chip. In Italia, anche se ostacolato dai ritardi sulle forniture, il manifatturiero cresce rapidamente e resta solido.
Per la zona euro l'indice finale Ihs Markit Pmi scende a 58,6 punti Il 6 ottobre il Financial Times dedica una lunga analisi a un timore diffuso sui mercati: il rischio stagflazione, ossia una fase economica in cui le pressioni inflazionistiche rimangono alte ma la crescita ristagna. Negli Usa intanto delude il mercato del lavoro a causa della diffusione della variante Delta e dei colli di bottiglia che hanno frenato le assunzioni. La crisi dei chip colpisce i grandi produttori di tecnologia: Apple taglia la produzione dei nuovi iPhone.
Gli Stati cominciano a fare i conti col forte aumento del costo dell'energia del 2021, dovuto prevalentemente all'aumento del costo del gas naturale, causato da diversi fattori: la ripresa economica, l'inverno particolarmente freddo nel Nord Europa e la forte domanda di gas da parte della Cina. L'Ue decide di mettere a disposizione degli Stati membri una serie di misure, come aiuti diretti alle famiglie, anche con voucher e prororga della scadenza delle bollette; aiuti di Stato alle imprese e taglio di Iva e tasse sull'energia.
Il caro gas spinge la domanda globale di petrolio: l'Agenzia Internazionale dell'Energia, il 15 rivede al rialzo le sue stime per la domanda globale di greggio nel 2021 e 2022, aggiungendo che dovrebbe salire di 5,5 milioni di barili al giorno quest'anno, e di 3,3 milioni di barili al giorno il prossimo, per raggiungere i 99,6 milioni di barili, leggermente al di sopra dei livelli pre-Covid.
Il prezzo dell'oro nero continua a salire con il Brent che sfonda gli 84 dollari e il Wti gli 81. - La crisi energetica e il peso del debito nel settore immobiliare frenano la crescita della Cina, ai minimi da un anno nel terzo trimestre 2021. I nuovi dati di Pechino raccontano che tra luglio e settembre scorsi, l'Economia cinese ha registrato un'espansione del 4,9% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, contro il 7,9% raggiunto nel secondo trimestre e al di sotto di un'attesa del 5,2%, secondo i dati diffusi oggi dall'Ufficio Nazionale di Statistica di Pechino.
Il 28 il Brasile decide per la stretta creditizia a causa dell'inflazione. La banca centrale alza il tasso di interesse di riferimento di 150 punti base portandolo al 7,75%.
NOVEMBRE: BIDEN CONFERMA POWELL ALLA FED
Novembre si apre con i nuovi record di Wall Street con il rally dei produttori di auto elettriche dopo la quotazione record di Rivian. Ma a frenare gli entusiasmi e' la scoperta della variante Omicron del Covid-19, che mette sotto pressione i mercati. Biden conferma Powell alla guida della Fed.
Il primo Wall Street aggiorna i suoi massimi storici, ma gli scambi restano per tutta la prima parte del mese cauti, in attesa delle decisioni della Fed sul tapering. Intanto continuano a pesare sull'industria anche europea i problemi legati alle catene di approvvigionamento.
Il 7 Elon Musk lancia un sondaggio su Twitter e promette di vendere azioni Tesla per pagare le tasse. Il titolo va sotto pressione a Wall Street e avvia un poderoso sell off destinato a durare giorni. Gli effetti si fanno sentire su tutti i listini che arrestano la loro marcia del 2021, apparsa fino a quel momento inarrestabile. In controtendenza Rivian, produttore di auto elettriche sponsorizzato da Amazon, che segna una serie di sedute positive con rialzi a doppia cifra.
Il 24 si registra una crescita inferiore alle aspettative del Pil Usa nel III trimestre, salito del 2,1%. Con i mercati ancora nervosi e negativi a causa dalla nuova variante sudafricana del Covid, con il crollo dei listini di tutto il mondo - dall'Asia all'Europa - gli investitori si gettano sui cosiddetti 'beni rifugio'. L'oro sale fino a 1.800 dollari l'oncia. La variante Omicron sara' una costante del momento nero dei mercati per tutto il mese e contagia anche le borse asiatiche e il petrolio, che comunque rimarra' a livelli superiori al pre-pandemia.
Il 26 il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, conferma Jerome Powell alla guida della Fed. Scegliendo il 68enne repubblicano piuttosto che un collega democratico per il posto di presidente per gli analisti Biden ha riconosciuto la validita' della gestione della banca centrale durante la pandemia.
DICEMBRE: FED ACCELERA SUL TAPERING, INFLAZIONE GALOPPA
La crescita economica, nonostante le preoccupazioni dovute alla diffusione della variante Omicron, diventa una certezza. Le banche centrali si preparano alle contromosse per arginare l'inflazione. La Bank of England e' la prima del G7 ad alzare i tassi di interesse durante la pandemia. La Fed accelera sul tapering. Per la Bce nel 2022 sara' ancora troppo presto per farlo.
Il mese si apre con il dato sui prezzi al consumo negli Stati Uniti, aumentati a novembre a un ritmo senza precedenti in quasi 40 anni. L'aumento dei prezzi e' stato del 6,8% rispetto a novembre 2020. Nell'Eurozona invece a novembre si attesta al 4,9%, in aumento dal 4,1% di ottobre.
Il 15 la Fed decide di accelerare sulla strada della riduzione degli acquisti di asset, raddoppiandoli dai precedenti 15 miliardi di dollari al mese a 30 miliardi a partire dal prossimo gennaio. Il tutto lasciando invariati i tassi d'interesse tra lo 0 e lo 0,25 per cento.
Il 16 dicembre la Bce decide di lasciare, come previsto, i tassi invariati tra lo 0 e lo 0,25%. Conferma inoltre la fine del Pepp (Pandemic emergency purchase programme), il programma di acquisto pandemico di asset, al 31 marzo 2022 ma, allo stesso tempo, incrementa la portata dell'App (Asset purchase programme) da 20 miliardi a 40 miliardi al mese nel secondo trimestre del prossimo anno.
Christine Lagarde annuncia che in base alle "condizioni attuali un rialzo dei tassi nel 2022 e' molto improbabile". A meta' mese la Bank of England decide di alzare il suo tasso di interesse di riferimento allo 0,25% dallo 0,10%. Si tratta del primo aumento in oltre 3 anni. e' la prima banca del G7 a decidere per l'aumento dei tassi.