Edilizia, effetto Superbonus: in due anni nate 30mila imprese

A livello territoriale la dinamica delle costruzioni è forte in Campania e Lazio. Seguono poi Sicilia, Puglia e Sardegna

Economia
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Superbonus, effetto sulle imprese: nel terzo trimestre il saldo tra aperture e chiusure vola oltre quota 20mila 

L'impatto dei bonus e del superbonus al 110% nel comparto dell'edilizia si fa sentire: il terzo trimestre dell'anno ha chiuso con un segno positivo con un saldo tra aperture e chiusure che si attesta al di sopra di quota 20mila imprese, per l'esattezza 22.258: una soglia superata solo due volte nei trimestri estivi del decenno pre-pandemico. La conferma arriva dall'analisi trimestrale Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere, sui dati del registro delle imprese delle camere di commercio, secondo cui a spingere sulla vitalità del sistema imprenditoriale nel trimestre da poco concluso sono state le costruzioni: con 6.200 imprese in più (+0,95% rispetto a fine giugno), hanno contribuito per il 28% al bilancio positivo del periodo. Inotre, negli ultimi due anni il settore ha visto crescere il numero di imprese di quasi 30 mila unità.

Sul buon andamento del saldo si riflette, tuttavia, il perdurare della frenata impressa dal Covid alle chiusure di imprese: 40.133 quelle complessivamente registrate fra luglio e settembre, il dato piu' basso nella serie degli ultimi dieci anni. La tenuta delle iscrizioni (62.391) ha comunque consentito di registrare a fine settembre un saldo di 22.258 imprese in piu' rispetto alla fine di giugno, portando lo stock delle imprese a raggiungere il valore di 6.166.416 unita'.

Il ruolo trainante delle costruzioni per la tenuta del tessuto imprenditoriale - accanto a quello dei servizi, componente essenziale per rispondere all'emergenza pandemica - si avverte distintamente osservando l'andamento del tasso di crescita trimestrale per macro-settori a cavallo degli ultimi due anni. Tra settembre 2019 e settembre 2021 il comparto edile è cresciuto complessivamente di 29.136 unità (+3,5%), secondo solo all'espansione dei servizi a imprese e persone (83 mila imprese in piu' per una crescita complessiva, nel biennio, del 4,2%).

A livello territoriale, la dinamica delle costruzioni appare più forte in Campania dove la crescita cumulata del numero di imprese, negli ultimi due anni, è stata del 7% (corrispondente a 4.907 imprese in piu'). In valore assoluto, l'incremento più elevato è invece appannaggio del Lazio che, con un saldo nei due anni di 5.103 unità, ha messo a segno una crescita cumulata del 5,8%. Sempre in termini percentuali, dopo Campania e Lazio si collocano tre regioni del Mezzogiorno: la Sicilia (+5,3%), la Puglia (+4,8%) e la Sardegna (4%%). Uno degli elementi significativi della crescita del comparto edile viene dalla struttura organizzativa scelta dalle nuove imprese.

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Il 70% del saldo nei due anni (20.504 unità) è infatti costituito da società di capitali, per una crescita nel periodo dell'8,5%. In diminuzione le società di persone (-4.174) e le cooperative (-163), mentre resta positivo (+12.969 unita') il contributo dell'imprenditoria individuale. Per tutti i settori in generale, i dati del terzo trimestre del 2021 - fa notare Unioncamere - certificano un generale miglioramento delle dinamiche rispetto allo stesso periodo del 2019 (riferimento temporale che Movimprese continua a mantenere per evitare confronti con il periodo di maggiore distorsione nei dati causato dall'emergenza sanitaria). In termini relativi, la crescita del trimestre fa registrare un +0,36% a fronte dello 0,23 del luglio-settembre 2019, un miglioramento che si riscontra per tutte le macro aree geografiche del paese.

A livello di regioni, solo in quattro (Trentino Alto-Adige, Umbria, Molise e Basilicata) non riescono a far meglio di due anni fa, con Lazio e Campania (rispettivamente +0,49 e +0,46%) a fare da battistrada a tutte le altre. Tra i settori, a spiccare per dinamismo nel trimestre estivo e' stato quello delle attivita' professionali, tecniche e scientifiche (+1,16% corrispondente ad un saldo di 2.649 imprese in piu'). Come riflesso della ripartenza di tante attivita' legate alla dimensione sociale - e della voglia degli italiani di mettersi alle spalle i giorni del lockdown - si segnala anche il dato delle attivita' artistiche, sportive e di intrattenimento, cresciute in estate dell'1,02% (819 unita').

Istruzione (+0,95%), attivita' finanziarie e assicurative (+0,89%) e servizi alle imprese (+0,85%) gli altri settori in evidenza per dinamismo. In termini assoluti, invece, dopo le costruzioni (come detto con 6.196 imprese in piu') troviamo le attivita' di alloggio e ristorazione (+3.141), il commercio (+2.923) e le attivita' professionali, scientifiche e tecniche (+2.649).