Edizione Holding, Alessandro Benetton nuovo patriarca: cambia la governance
Al board affidato l’indirizzo strategico, più poteri al presidente Alessandro Benetton. Debutta in azienda la terza generazione, ma ci sarà da studiare tanto
Benetton, ruolo sempre più centrale del presidente Alessandro
Nuovo riassetto in Benetton, più poteri affidati al presidente Alessandro e indirizzo strategico in mano al board. Sono queste le principali novità stabilite dalla società durante l'assemblea degli azionisti dello scorso 26 maggio. Si può dire che adesso sia partita a tutti gli effetti la "rivoluzione" del sistema di Edizione, la holding da 12 miliardi di partecipazioni che fa capo alla famiglia Benetton. Completato così quel processo di riorganizzazione iniziato nel 2021. Sistemato soprattutto uno dei passaggi più delicati delle grandi dinastie, quello generazionale, attraverso un percorso prestabilito e valido per tutti gli azionisti. Tante le novità, a partire dal fatto che - riporta Il Sole 24 Ore - per candidarsi al cda sarà richiesto un master e un periodo lavorativo di almeno cinque anni in società al di fuori dal gruppo per la dinastia Benetton di terza generazione.
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Con la nuova governance - prosegue Il Sole - aumenteranno anche i poteri del presidente, ruolo attualmente ricoperto da Alessandro Benetton. Meno voce in capitolo da parte dei soci che vedono così ridimensionato il potere dell’assemblea che a partire da ora si focalizzerà sulla nomina del cda e del presidente, l’approvazione del bilancio di esercizio e la delibera della distribuzione dei dividendi. Più in generale Edizione, che a partire dalla prossima assemblea adotterà il sistema monistico rispetto a quello tradizionale, assume attraverso il board un ruolo di indirizzo strategico, che comprende anche la scelta di avviare autonomamente operazioni straordinarie sulle proprie partecipate.
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La novità più significativa però come detto riguarda le regole sulla terza generazione dei Benetton, non basterà più il cognome per entrare nel board e fare carriera. Sarà infatti obbligatorio seguire un percorso prestabilito. Primo, si dovrà aver completato, con esito positivo, un corso di studi post-universitario (master o PHD) in una materia economica, ingegneristica o giuridica o nell’ambito delle relazioni internazionali presso un istituto universitario di prestigio e qualità di chiara fama; inoltre, bisognerà aver conseguito una esperienza lavorativa o professionale in contesti indipendenti rispetto al Nucleo Familiare e a società controllate o partecipate da soggetti appartenenti al medesimo nucleo, per almeno 5 anni nel settore investment banking, corporate finance, strategic advisory, private equity, oppure in uno dei settori in cui operano le principali società partecipate di Edizione.
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Questa transizione ha individuato nell’attuale presidente Alessandro Benetton la figura di sintesi e guida della dinastia. Ma è evidente che la crescita fisiologica della famiglia e del conseguente numero degli azionisti di Edizione ha imposto delle riflessioni. Prima fra tutte, la necessità di spostare da un’assemblea sempre più numerosa a un board sovrano l’ultima parola sulle scelte strategiche del gruppo.