Elon Musk, pioggia di dollari per chi vuole “punire” i giudici avversari di Trump
Il patron di Tesla finanzia i parlamentari repubblicani che vogliono limitare il potere dei magistrati
Efficienza Governativa: Elon Musk
Elon Musk, pioggia di dollari per chi vuole “punire” i giudici avversari di Trump
Nella sua crociata contro la magistratura Donald Trump può fare affidamento non solo sulla voce di Elon Musk, ma anche sui suoi soldi. Sempre pronto a rilanciare via social gli attacchi verbali ai giudici che prendono decisioni contrarie all’amministrazione statunitense, l’uomo più ricco del mondo è anche un generoso donatore. Solo a marzo - lo si è appreso ieri dopo che ha dovuto presentare dei documenti alla Federal election commission - Musk sborsato 144.440 dollari per sostenere più di venti parlamentari del Partito repubblicano che hanno cercato di mettere sotto accusa o comunque di limitare il potere di quei giudici che hanno preso decisioni contrarie alle politiche di Trump.
Insomma, le voci che vorrebbero il presidente e il suo braccio destro al principio della via che porta alla separazione sembrano venire spazzate via dalla scoperta di questa “generosità”. Il messaggio che passa è molto semplice: Musk è al fianco di Trump e intende rimanerci a lungo. Nel 2024 Musk aveva speso 288 milioni di dollari per sostenere la campagna elettorale del presidente, ma era appunto un anno di comizi e “marketing politico” eccezionale. Continuare ad agire dietro le quinte come finanziatore anche in questo avvio di secondo mandato è prova del fatto Musk fa sul serio.
In qualità di capo del Doge, Department of government efficiency, il patron di Tesla sta affrontando in prima persona diverse cause giudiziarie volte a bloccare i suoi tentativi di licenziare personale delle agenzie federali piuttosto che i suoi sforzi di congelare i fondi destinati a Usaid, l’agenzia per la cooperazione internazionale del governo americano.
Le donazioni di Musk sono finite nelle tasche dei sette parlamentari repubblicani (Eli Crane, Lauren Boebert, Andy Ogles, Andrew Clyde, Derrick Van Orden, Brandon Gill, Charles E. Grassley) che hanno presentato le proposte di legge per punire i giudici “nemici” e in quelle di altri 14 che hanno sottoscritto le loro risoluzioni.
Non solo. Musk - tramite diversi canali, tra cui il suo America Pac (political action committee), il comitato creato con altri imprenditori a luglio scorso per tirare la volata a Trump e che ora finanzia il Partito e cause conservatici - ha anche cercato di inserirsi direttamente nella corsa all’elezione della Corte Suprema del Wisconsin, donando (assieme ad altri soggetti a lui legati) ben 20 milioni di dollari a Brad Schimel, il candidato repubblicano. Inoltre - proprio come fatto in occasione delle presidenziali, ha promesso il pagamento di 100 dollari agli elettori registrati che avessero firmato una petizione e ha donato addirittura un milione di dollari ad alcuni firmatari particolari. Una spesa ingente che non è servita a nulla: l’ha corsa l’ha vinta Susan Crawford, candidata democratica.
Va sottolineato che il volume delle donazioni di Musk a supporto del Partito repubblicano potrebbe essere facilmente molto più ampio. L’America Pac, infatti, dovrà presentare i propri dati completi alla Federal election commission soltanto alla fine di luglio. Solo allora si potrà venire definitivamente a conoscenza di altri interventi fatti in questi mesi.