Eni cede parte degli asset in Costa D'Avorio. Atteso circa 1 mld

La strategia impiegata è quella del "dual exploration model", che consiste nella vendita di quote minoritarie

di Redazione Economia
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Claudio Descalzi
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Eni mette in vendita il 30% degli asset in Costa D'Avorio

Eni cede il 30% delle sue partecipazioni nei giacimenti in sviluppo in Costa d'Avorio. Questo movimento segue le indicazioni del nuovo piano strategico dell'azienda, che prevede entrate per circa 8 miliardi di euro derivanti da vendite di asset e dalla quotazione in borsa di alcune società.

Fonti di mercato sussurrano che Eni abbia incaricato i suoi consulenti di iniziare le prime trattative, aspettandosi ricavi di circa un miliardo di euro da questa dismissione. La strategia impiegata è quella del "dual exploration model", che consiste nella vendita di quote minoritarie in asset con riserve di idrocarburi già accertate, permettendo così una monetizzazione precoce degli investimenti. Una strategia simile potrebbe essere applicata anche in Indonesia.

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Come scrive Milano Finanza, Claudio Descalzi, CEO di Eni, ha rifiutato di commentare direttamente queste indiscrezioni durante una conferenza a Milano, affermando la delicatezza e l'incertezza di tali questioni.

Da quando Eni è entrata nel mercato ivoriano nel 2015, ha fatto significativi progressi, come l'avvio della produzione nel grande giacimento di Baleine, visitato per la prima volta dal Presidente italiano Sergio Mattarella ad aprile 2024. Baleine è il primo progetto di sviluppo upstream a zero emissioni nette in Africa e rappresenta la più grande scoperta di idrocarburi nel bacino della Costa d'Avorio.

Si prevede che la fase due del progetto inizierà alla fine del 2024, aumentando la produzione giornaliera a 50 mila barili di petrolio e 70 mila Scf di gas. La fase tre mira a portare la produzione a circa 150 mila barili di petrolio e 200 mila Scf di gas al giorno.

Eni ha recentemente annunciato anche la scoperta del pozzo esplorativo Murene 1X nella zona di Calao, che si stima contenga tra 1 miliardo e 1.5 miliardi di barili di olio equivalente. Descalzi ha discusso di questa scoperta con il presidente della Costa d'Avorio, Alassane Ouattara, ad Abidjan a marzo 2024.