Enilive nel mirino dei fondi Blackstone e Kkr: la corsa per una quota di minoranza
La controllata di Eni ha chiuso il 2023 con un margine di profitto superiore a 1 miliardo di euro, e secondo le previsioni attuali potrebbe raggiungere i 1,6 miliardi entro i prossimi tre anni.
Energia, Blackstone e Kkr in corsa per una quota di Enilive
Eni sta attualmente negoziando con due importanti fondi di investimento statunitensi per l'ingresso nel capitale di Enilive, la sua divisione dedicata ai biocarburanti e alle iniziative sostenibili. Tra i contendenti ci sono Blackstone, e Kkr, che ha appena completato l'acquisizione della rete di Tim. Entrambi i fondi vantano una solida presenza nel mercato italiano, con Blackstone che ha anche investito significativamente in Autostrade.
Come riporta il Corriere della Sera, l'obiettivo di Eni è attrarre questi investitori per supportare Enilive nella realizzazione di un nuovo piano industriale. In realtà questo approccio è parte di un più ampio riassetto finanziario e industriale guidato dal Ceo Claudio Descalzi, mirato a valorizzare al massimo il potenziale delle diverse attività del gruppo. Un esempio concreto di questa strategia è il successo ottenuto con Plenitude, la controllata di Eni nel settore delle rinnovabili, che ha visto un significativo aumento della partecipazione da parte del fondo svizzero Eip attraverso un aumento di capitale da 700 milioni di euro.
LEGGI ANCHE: Una newco per l'Italia ed Enilive in Borsa prima di Plenitude, la nuova Eni
D'altra parte Enilive non si limita alla produzione di biocarburanti ma gestisce anche 22 impianti di biometano, controlla il servizio di car sharing Enjoy ed è proprietaria di 5.000 stazioni di rifornimento. Nel 2023, l'azienda ha riportato un margine di profitto superiore a 1 miliardo di euro, con previsioni che indicano un ulteriore aumento fino a 1,6 miliardi entro il 2027. Considerando questi risultati e i multipli di valutazione applicati a Plenitude, Enilive potrebbe essere valutata addirittura oltre i 10 miliardi di euro.