Eredità Agnelli, il libro di Marella fatto "correggere" dagli avvocati. John-Lapo-Ginevra e la residenza in Svizzera

Nell'inchiesta sui fratelli spunta una mail relativa all'uscita del libro della nonna nel 2014. L'invito a modificare il testo per evidenziare il luogo di residenza (non in Italia)

di Redazione Economia
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Marella Caracciolo
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Eredità Agnelli, i pm indagano anche sul libro scritto da Marella. La sottolineatura sospetta della residenza all'estero

Nuovo capitolo dell'infinita faida per l'eredità degli Agnelli. Nei giorni scorsi la procura di Torino ha disposto un sequestro preventivo di beni per 74,8 milioni di euro nell’ambito dell'inchiesta sulle eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento riguarda i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert Von Grunigen. I reati contestati sono frode fiscale e truffa in danno dello Stato. Ma adesso spunta un ulteriore dettaglio che non aiuta i fratelli, è relativo al libro di nonna Marella Caracciolo, uscito nel 2014. Prima di consegnarlo alle stampe - riporta Il Corriere della Sera - la bozza sarebbe stata riletta con attenzione, non dalle autrici ma dai legali della famiglia. I quali avrebbero sottolineato la necessità di integrare alcune pagine affinché trasparisse con maggiore chiarezza la residenza svizzera della vedova dell’Avvocato: non più a Saint Moritz, ma nello chalet a Lauenen.

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La prima email - prosegue Il Corriere - è del 3 marzo 2014. Nel ringraziare per la bozza si sottolinea la bellezza delle fotografie che illustrano il libro. Poi però gli stessi legali fanno notare che sarebbe meglio aggiungere qualche passaggio quando si parla della casa a Lauenen, vicino a Gstaad. Il suggerimento del legale è chiaro: rimarcare che la scelta di Marella di lasciare il cottage di Saint Moritz è legata all'alta quota, incompatibile con i suoi problemi di salute, ma che ha trovato una nuova casa in una bellissima zona e vicino agli amici. Nel decreto con il quale è stato disposto il sequestro di 74,8 milioni di euro (l’equivalente di quanto non sarebbe stato versato al Fisco tra il 2015 e il 2019 ed eseguito martedì dagli uomini del nucleo economico e finanziario della guardia di finanza) si sottolinea il "fitto" scambio di conversazioni per "presidiare" la residenza svizzera della vedova dell’Avvocato. Presupposto, quest’ultimo, - conclude Il Corriere - dei reati di frode fiscale e truffa ai danni dello Stato che i pm contestano a vario titolo ai fratelli Elkann.