Essilux, rinvio di 3 mesi della firma al contratto. E Gucci rimpiazza Ray-Ban
Ecco cosa c'è dietro all'abbandono di piazza del Duomo da parte della luminaria Ray-Ban
Il contratto da 300 mila euro per l’affitto annuale a Essilux degli spazi pubblicitari sopra la torre che divide i flussi di pedoni e taxi tra via Torino e via Orefici, in piazza del Duomo a Milano, era pronto per esser firmato. Una firma che però la dirigenza capitanata da Francesco Milleri ha rinviato invece di tre mesi in Zona Cesarini, spingendo la proprietà concedente ad affittare lo spazio che da 12 anni era dominato dall’insegna rosso fuoco Ray-Ban al colosso del lusso Lvmh.
C’è questo semplice ritardo, secondo quanto rivelano alcuni fonti interne al gigante dell’occhialeria fondato da Leonardo Del Vecchio, dietro al cambio il mese scorso dell'ultimo neon luminoso che resiste come testimone della Milano del boom economico, quando dagli anni '50-'60, come in altre grandi capitali del business in giro per il mondo, le insegne pubblicitarie illuminavano le notti meneghine (l‘esempio più lampante, con Coca-Cola, Cinzano, Campari e Bpm, era palazzo Carminati, dirimpettaio del Duomo).
La scritta Ray-Ban, brand su cui il gruppo di Agordo aveva messo le mani nel 1999 affermandosi con forza sul mercato americano, era tornato a campeggiare illuminando piazza del Duomo nel 2009 dopo che, ironia della sorte, la giunta Albertini aveva fatto piazza pulita delle luminarie all’ombra della Madonnina, proprio mentre il milanese Del Vecchio sborsava 640 milioni di dollari cash a Bausch&Lomb per comprare i celebri occhiali da sole di Easy Ryder, Blues Brothers e Top Gun.
Il ritardo di tre mesi di Milleri&C è stato fatale. Certo, in questi ultimi mesi il Ceo, che a maggio ha dato il via alla nuova era in Essilux post-patti paritetici con l’anima francese di Essilor, aveva altre priorità, come il decidere da farsi sull'acquisizione miliardaria della catena olandese GrandVision dopo un lungo braccio di ferro. E 300 mila euro di contratto annuale non sono nulla per un colosso che nel 2019, prima della crisi pandemica, ha fatturato quasi 17,4 miliardi di euro, vendendo i propri occhiali in tutto il mondo.
Ma bisogna fare i conti anche con la controparte e ora sullo skiline, nelle notti milanesi, splende il bianco luminoso di Gucci. Affaritaliani.it ha provato a contattare Essilux, ma non è stato possibile raccogliere un commento dal gruppo.
@andreadeugeni