"Evasione diffusa: più controlli. Investire nella sanità in profonda crisi"

L'allarme congiunto della Corte dei Conti su fisco e salute

di Redazione Economia
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Dalla sanità all'evasione fiscale, l'allarme della Corte dei Conti 

Alle banche dati tributarie, sul cui pieno e completo utilizzo permangono difficoltà, dovrebbe essere affiancata "una maggiore frequenza dei controlli, non limitati alle posizioni rilevanti ma caratterizzati da un'azione più estesa, necessaria per contrastare l'evasione diffusa che tuttora caratterizza la situazione italiana". Come riportato dall'Ansa, ad affermarlo è il presidente di coordinamento delle Sezioni riunite in sede di controllo della Corte dei Conti Enrico Flaccadoro, nella sua relazione sul rendiconto generale dello Stato 2023.

"Guardando all'azione dell'amministrazione tributaria per il recupero del gettito, se crescente rilievo assume l'invio delle cosiddette lettere di compliance, continuano ad essere inferiori ai risultati pre-pandemia (e a ridursi ancora nel 2023) gli accertamenti dell'Agenzia delle entrate: oltre 175 mila contro i circa 190 mila del 2022 e i 267 mila del 2019 (quelli ordinari)", ha detto.

Per garantire le prestazioni sanitarie e ridurre le liste di attesa sono "necessari ulteriori interventi - ha detto il Procuratore generale della Corte dei Conti Pio Silvestri nella requisitoria sul Rendiconto generale dello Stato per l'esercizio 2023 -; il sistema sanitario, infatti, dopo aver sostenuto uno sforzo corale per limitare gli effetti della pandemia, soffre di una crisi sistemica - accentuata dalla fuga del personale sanitario, non adeguatamente remunerato - cui si deve rispondere con decisioni ed investimenti non più rinviabili, nei campi dell'organizzazione, delle strutture, della formazione e delle retribuzioni, al fine di garantire effettività al diritto alla salute".

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"Desta perplessità che il bilancio Inail presenti un ingente ed improprio avanzo annuale (spesso superiore al miliardo), che poco si concilia con il perdurante fenomeno infortunistico - ha detto poi Pio Silvestri -; è urgente l'esigenza di una rivisitazione dei meccanismi di finanziamento della prevenzione in chiave di pieno utilizzo delle risorse disponibili, anche rivedendo le procedure, al fine di ottenere una significativa riduzione dei tempi di erogazione delle risorse, onde estendere il numero delle imprese e dei lavoratori beneficiari degli interventi prevenzionali".

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