Ex Ilva, niente "assalto" straniero: tra gli interessati spuntano due player italiani

Altiforni (1,2 e 4) tutti attivi nel primo trimestre del 2026, ridotte le persone in cassa integrazione e tra gli interessati all'acquisizione spuntano due gruppi italiani: le novità emerse dal tavolo per il rilancio dell'ex Ilva tra governo e sindacati

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Ex Ilva, ripartono gli altiforni 1,2 e 4 e vengono ridotte le persone in cassa integrazione: ecco il piano di rilancio 

I tre altiforni installati nell'ex Ilva di Taranto (1,2 e 4) saranno in funzione tutti e tre nel primo trimestre del 2026:  Acciaierie farà ripartire nei prossimi mesi prima l'altoforno 1 e poi il 2 effettuando le manutenzioni di cui necessitano. La cassa integrazione che l'amministrazione straordinaria di Adi prevede di attivare sarà quindi di 4.700 unità, un numero inferiore rispetto alle 5.200 inizialmente previste, e riguarderà il periodo luglio 2024-giugno 2026: il tempo necessario per far ripartire tre altoforni e arrivare a 6 mln di tonnellate di produzione, e non legata a un piano industriale pluriennale. Il lancio del bando di gara per la vendita degli asset a fine mese è stato confermato e si vorrebbe chiudere l'operazione entro l'anno. Ma non solo. Tra gli interessati all'acquisizione dell'ex Ilva non vi sono solo gruppi stranieri (2 indiani, 1 ucraino, 1 canadese), ma anche due italiani.  

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Sono queste le principali novità emerse dal tavolo tenutosi oggi a Palazzo Chigi con i sindacati, il sottosegretario alla presidenza, Mantovano, e i ministri Urso, Pichetto Fratin, Calderone e Fitto, i commissari di Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria e di Ilva in amministrazione straordinaria, rispettivamente proprietà e gestione degli impianti. 

Ex Ilva, Urso: "Tra gli interessati due gruppi italiani" 

"A ieri avevano manifestato un interesse per la procedura di acquisto dell'Ex Ilva 6 operatori: 2 indiani, 1 ucraino, 1 canadese e 2 italiani". Lo ha riferito il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, nel corso dell'incontro governo-sindacati. A ieri hanno aderito alla richiesta di Acciaierie 114 fornitori per un totale di crediti di euro 172 milioni lordi che corrispondono a circa 120 milioni di crediti (netto hair cut) oggetto di possibile cessione.

Ex Ilva,  Calderone: "Importante proseguire il confronto sull'occupazione" 

Durante l'incontro in cui si è illustrato il piano di rilancio dell'ex Ilva, il ministro del Lavoro, Marina Calderone, ha sottolineato come sia importante sulle questioni occupazionali proseguire la fase di confronto al ministero del Lavoro, tenendo conto di quelle che sono le risorse che il ministero può mettere in atto sul lato della formazione e accompagnamento dei lavoratori. Da parte del governo, ha garantito il ministro, c'è massima attenzione e massimo impegno a mettere in campo le risorse individuate all'interno del Decreto Coesione. 

Ex Ilva, per i sindacati il piano di rilancio non basta. Fim Cisl: "Non serve solo ridurre la cassa a 4.700 unità"

Per i sindacati la situazione non è però serena e tranquilla. Ferdinando Uliano, segretario generale Fim Cisl, all'uscita del vertice a Palazzo Chigi col Governo su Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria, Ex Ilva, ha sottolineato che "col piano di ripartenza di tre altiforni, non si deve parlare di esuberi". "Si è arrivati a una diminuzione della richiesta di cassa integrazione massima a 4700 ma a noi non ci basta", ha spiegato. "Dobbiamo ridurre ulteriormente - ha proseguito - ma deve essere legata alla ripartenza dei tre altiforni".

Ex Ilva, incontro governo-sindacati. Uilm: "Il confronto è andato male, c'è un piano in discesa"

andata male. Noi abbiamo provato ancora una volta a ribadire che in questo momento particolare ci sia conoscenza, informazione, e soprattutto venga coinvolto il sindacato. Loro ci dovevano presentare un piano di risalita, invece la situazione è completamente la stessa, o meglio c'e' un piano in discesa. Gli impianti continuano a essere fermi, non ci sono prospettive e c'e' anche una condizione, cioè che quest'azienda verrà messa sul mercato". Cosi' Rocco Palombella, segretario generale Uilm, all'uscita da Palazzo Chigi dopo il confronto col Governo su Acciaierie d'Italia in amministrazione straordinaria, l'Ex Ilva. 

 Ex Ilva, Fiom: "Servono granzie su lavoro, il governo dia una soluzione strategica"


"Noi vogliamo garanzie sull'occupazione". Così Michele De Palma, leader Fiom, al termine del tavolo a Palazzo Chigi con il governo e i commissari sull'Ex Ilva di Taranto. "Il governo ha la responsabilità di costruire, con i commissari e con le organizzazioni sindacali, una soluzione strategica per il principale impianto siderurgico d'Europa", in un contesto in cui "è del tutto evidente che a pagare oggi le conseguenze delle scelte industriali fatte dal management passato sono le lavoratrici e i lavoratori", ha chiosato il segretario, che poi ha ammonito: "Ma a pagare in cassa integrazione non possono essere gli operai". I sindacati, ha ribadito dunque De Palma, vogliono "raggiungere gli obiettivi della decarbonizzazione quindi della transizione ecologica degli impianti" e allo stesso modo vogliono raggiungere "l'obiettivo di avere un nuovo produttore, ma deve esserci - ha detto il numero uno Fiom - la garanzia per le persone di poter lavorare all'interno dell'impianto". 
 

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