Ex-Ilva, Quaranta ai sindacati: "La produzione non si ferma"
Si prevede che insieme a Quaranta arriveranno due nuove figure
Ex-Ilva, Quaranta ai sindacati: "La produzione non si ferma"
Il commissario Giancarlo Quaranta assicura i sindacati: "L'ex Ilva non si ferma". Sarà necessario del tempo (e denaro) per riportare gli impianti a livelli di produzione accettabili, ma l'intenzione è chiara: priorità alla manutenzione e poi al rilancio. "Quaranta si è immediatamente impegnato per ottenere un quadro chiaro sulla situazione degli impianti. Lo ha fatto in questi pochi giorni e dovrà continuare a farlo. Al momento non è in grado di indicare quali interventi saranno necessari e quale sarà il programma temporale", ha dichiarato il segretario generale della Fiom Michele De Palma dopo il summit con i rappresentanti sindacali. Ma Bruxelles sembra essere pronta ad offrire supporto alla gestione commissariale di Quaranta - che presto sarà affiancato da altri due commissari - con un prestito ponte da 320 milioni di euro, secondo fonti vicine alla questione, come riportato dal Giornale.
LEGGI ANCHE: Ilva alla resa dei conti: a rischio la produzione di un altro altoforno
Il via libera informale sembra essere arrivato domenica, quando il ministro delle Imprese Adolfo Urso ha incontrato a Copenhagen la vicepresidente della Commissione Europea e commissario alla Concorrenza Margrethe Vestager. Inoltre, sarebbe difficile per l'Italia non ottenere supporto per l'industria siderurgica, considerando che Francia, Spagna e Germania hanno già stanziato fondi per la decarbonizzazione dei loro impianti siderurgici. L'annuncio ufficiale dell'approvazione da parte di Bruxelles potrebbe avvenire già oggi, quando Urso incontrerà i sindacati, Quaranta e i commissari della società nata dalla prima amministrazione straordinaria presso la prefettura di Taranto. Durante questo vertice verrà fatto il punto sulla situazione, in attesa del verdetto atteso oggi dal tribunale di Milano sulla dichiarazione di insolvenza di Acciaierie d'Italia, un passaggio cruciale.
LEGGI ANCHE: Ex-Ilva, Marcegaglia paga 20 milioni e “prenota” il futuro dell’acciaieria
Riguardo alla produzione e al summit con i sindacati, il segretario Uilm Rocco Palombella ha spiegato che "al momento c'è solo un impianto operativo, l'altoforno 4, ma con una produzione molto limitata, e il magazzino delle materie prime attualmente non è in grado di supportare una produzione adeguata nemmeno per l'Altoforno 4. L'obiettivo è far tornare questo impianto a livelli di produzione normali e poi valutare le altre questioni".
Il commissario, scherzando sul suo cognome che ricorda il numero quaranta, ha anche discusso di sicurezza e dell'ambiente, sottolineando l'importanza della decarbonizzazione già prevista nel piano del 2018. Tuttavia, sarà necessario un maggiore sostegno finanziario per sostenere la produzione, acquistare materie prime, pagare fornitori e debiti del gruppo. Si stima che per mantenere un altoforno servano tra i 40 e i 45 milioni di euro al mese, escludendo stipendi, gas e manutenzione, oltre a 15 milioni al mese per il trasporto delle merci: una cifra di base di circa sessanta milioni al mese. Entrambi Urso e il premier Meloni hanno ribadito l'obiettivo di far durare il meno possibile l'amministrazione straordinaria, con la volontà di attrarre investitori privati attraverso procedure di evidenza pubblica per acquisire gli asset.
Tuttavia, è probabile che il governo debba aumentare il proprio impegno finanziario, e potrebbe essere nominato un nuovo commissario per gestire specificamente gli aspetti finanziari. Si prevede che insieme a Quaranta arriveranno due nuove figure: una con competenze economico-legali e l'altra con esperienza nel settore industriale/settoriale. Tra i nomi circolati recentemente ci sono quelli di Alessandro Danovi (attualmente commissario Ilva in amministrazione straordinaria), Gianluca Brancadoro (legale vicino a Urso), Rocco Sabelli (presidente di Invitalia) e Carlo Mapelli (esperto del Polirai e membro del consiglio di amministrazione di Finarvedi).