Ex-Ilva, va avanti la trattativa con ArcelorMittal: si cerca un'uscita soft

La Fiom mantiene la posizione che è necessario stabilire una compagine sociale a guida pubblica per risolvere la situazione aziendale

di Redazione Economia
Adolfo Urso, Giancarlo Giorgetti e Lucia Morselli
Economia

Ex-Ilva, va avanti la trattativa con ArcelorMittal e si cerca un'uscita soft

La situazione tra il governo italiano e il gruppo indiano ArcelorMittal potrebbe richiedere ulteriori negoziati, con la possibilità di una soluzione "morbida" per l'uscita del socio privato da Acciaierie d'Italia. Nel frattempo, il governo sta valutando le potenziali conseguenze di un possibile commissariamento, con particolare attenzione rivolta all'indotto. Il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, insieme alla ministra del Lavoro, Marina Calderone, incontrerà i sindacati per un aggiornamento sulla situazione dopo il vertice con le aziende di venerdì scorso.

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Per tutelare l'indotto, non si escludono nuove misure, e potrebbero essere apportate migliorie al decreto varato dal Consiglio dei ministri. A Taranto, le imprese esercitano pressione temendo la perdita di 120 milioni di crediti in caso di commissariamento. L'Aigi, rappresentante dell'80% delle aziende dell'indotto con circa 4mila dipendenti, sta bloccando la fornitura di beni e servizi, garantendo solo la manutenzione delle batterie degli altiforni per motivi di sicurezza pubblica. Gli autotrasportatori aderenti a Casartigiani sono in assemblea permanente presso la portineria C.

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I medici tarantini hanno scritto direttamente alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, chiedendo di non sprecare l'opportunità di affrontare la grave crisi dell'ex Ilva, considerando anche la salute dei cittadini di Taranto. Nel frattempo, il governo sta valutando se la lettera inviata da Aditya Mittal, amministratore delegato di ArcelorMittal, rappresenti una mossa strategica in vista di un possibile contenzioso o se rifletta una reale volontà di trattare. La Fiom mantiene la posizione che è necessario stabilire una compagine sociale a guida pubblica per risolvere la situazione aziendale.

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