Exor, anche Cnh lascia l'Italia: sarà quotata solo a New York

Nel 2023 l'addio di ben 26 società dalla Borsa Italiana, tra cui nomi importanti come Autogrill, Dea Capital e Covivio

di Redazione Economia
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Exor, anche Cnh lascia l'Italia: sarà quotata solo a New York

Un altro frammento dell'antica galassia Fiat decide di abbandonare il suolo italiano. Cnh Industrial, azienda specializzata in macchine agricole e movimento a terra controllata da Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann, ha portato a termine il processo di dequotazione delle sue azioni da Euronext Milano, divenendo quotata esclusivamente a Wall Street da ieri. Questo avvenimento è stato riportato dal Corriere della Sera. Più di 15 miliardi di valore azionario attraversano l'Oceano Atlantico, contribuendo a un anno che ha visto l'addio di ben 26 società dalla Borsa Italiana, tra cui nomi importanti come Autogrill, Dea Capital e Covivio.

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La scelta di Cnh di abbandonare il listino milanese segue la decisione di Exor di trasferire la propria quotazione da Milano ad Amsterdam e "è stata presa dopo un'attenta revisione dei volumi di scambi sulle due borse, nonché dei costi e delle risorse amministrative necessarie per mantenere la quotazione su Euronext Milano", come dichiarato dalla società in una nota. Cnh ha gradualmente spostato la maggior parte delle negoziazioni azionarie sul New York Stock Exchange, dove ora condividerà la quotazione con le altre due grandi controllate di Exor: Ferrari e Stellantis. La società ha affermato che "il profilo commerciale e la base di investitori si adattano meglio a un'unica quotazione negli Stati Uniti". Pertanto, "concentrare le negoziazioni in un unico mercato dovrebbe consentire una maggiore liquidità e focalizzazione sugli investitori, semplificando ulteriormente il profilo aziendale e i requisiti di conformità".

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Cnh, insieme a Exor e Stellantis, manterrà la sede legale ad Amsterdam e quella fiscale a Londra. Il dual listing risale al 2013, quando Cnh Global, quotata negli Stati Uniti, si fuse con Fiat Industrial SpA, quotata a Milano, per formare Cnh Industrial. Il CEO Scott Wine ha commentato che, considerando questo delisting e altre iniziative degli ultimi due anni, Cnh è ora un'azienda "più focalizzata sul cliente, più efficiente e più redditizia". Tuttavia, Wine aveva riconosciuto risultati non brillanti nell'ultima trimestrale, con ricavi di vendita netti delle attività industriali in calo dell'1% a 5,332 miliardi di dollari, al di sotto delle attese di 5,825 miliardi. La contrazione della domanda di trattori e mietitrebbie in Sud America ed Emea aveva pesato nei mesi tra luglio e settembre. Wine aveva previsto volumi inferiori per il 2024, annunciando un programma di ristrutturazione da 200 milioni di dollari, che comporterà inevitabilmente tagli di personale (con il costo del lavoro in eccesso al 5%) per "espandere i margini". Cnh Industrial impiega 40.000 dipendenti nel mondo, di cui 4.500 in Italia, distribuiti tra gli stabilimenti di Jesi, Modena, Lecce, San Piero in Bagno (FC) e Torino, sede europea del gruppo.