Exor, semestre d'oro per John Elkann: l'utile netto balza a 14,7 miliardi e cala il debito

Il valore netto degli attivi (patrimonio) sale a 38,3 mld, trainato dalle performance positive di Ferrari e Philips

di Redazione Economia
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Exor, l'utile lordo semestrale a 14,7 miliardi 

Exor, la holding della famiglia Agnelli-Elkann che controlla, tra le altre cose, Stellantis, ha chiuso i primi sei mesi del 2024 con un utile netto di 14,695 miliardi di euro, contro i 2,157 miliardi dello stesso periodo dell'anno scorso. L'utile prima delle imposte si è attestato a 14,72 miliardi, contro i 2,157 precedenti, di cui 12,1 miliardi non ricorrenti, derivanti dalla differenza tra il valore netto contabile degli investimenti precedentemente consolidati e il loro fair value al primo gennaio. Il Nav (valore netto degli attivi, ovvero del patrimonio netto) si attesta 38,3 miliardi al 30 giugno, con un aumento di 2,9 miliardi. Il Nav per azione è aumentato del 9%, rispetto al 14% dell'indice Msci World, principalmente grazie alla performance di Ferrari, Philips e dei fondi gestiti da Lingotto.

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La società ha segnalato una forte generazione di flussi di cassa, con dividendi ricevuti dalle società e cessioni di assets pari a 1,5 miliardi. Il capitale investito in società, investimenti e riacquisto di azioni proprie è stato pari a 1,1 miliardi, mantenendo una rigorosa allocazione del capitale. Il debito netto è sceso a 3,7 miliardi al 30 giugno, contro i 4 miliardi al primo gennaio, con un rapporto loan to value del 9%.