Expo 2030, Roma ci spera ancora. Massolo: "Sarà una battaglia dura"

La campagna è stata lunga e faticosa, ma entusiasmante, afferma Massolo, con l'orgoglio di un lavoro ben fatto e un sostegno trasversale

di Redazione Economia
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Expo 2030, Massolo: "Sarà una battaglia"

Il destino di Expo 2030 si avvicina: martedì a Parigi, si decreterà il vincitore di questa competizione globale. Roma è pronta a lottare "fino all'ultimo minuto", come afferma Giampiero Massolo, ambasciatore e presidente del Comitato Roma Expo 2030. In un'intervista al Messaggero, Massolo affronta le sfide, le strategie e il ruolo cruciale dell'Intelligenza Artificiale nel contesto della candidatura di Roma. Massolo anticipa una battaglia accanita, sottolineando che la competizione sarà intensa e priva di esclusione di colpi. La capitale italiana si presenta a Parigi con convinzione, basandosi sulla forza del proprio progetto. La campagna è stata lunga e faticosa, ma entusiasmante, afferma Massolo, con l'orgoglio di un lavoro ben fatto e un sostegno trasversale che ha attraversato continenti, dall'America del Nord al Brasile, e coinvolto l'Unione Europea, trasformando la candidatura di Roma in una candidatura europea di rilevanza. 

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La sfida principale si configura con la candidatura saudita, che, secondo il Bureau International des Expositions (BIE), gode di un vantaggio significativo nel primo voto. Massolo, tuttavia, è ottimista riguardo alla possibilità di ribaltare la situazione nel ballottaggio, sottolineando la forza della candidatura italiana e la necessità di ampliare i consensi. L'intervista affronta anche la questione etica, evidenziando il metodo di alcuni paesi, come l'Arabia Saudita, che utilizzano "petrodollari" per acquisire consenso. Massolo critica questa pratica, sottolineando la necessità di un approccio più equo e trasparente nella competizione per eventi internazionali.

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Rispetto alla strategia italiana, Massolo sottolinea la volontà di costruire partnership durature anziché affidarsi a singoli investimenti. La candidatura di Roma non punta a "cattedrali nel deserto", ma a una cittadella della scienza e della tecnologia nel quadrante Sud-Est di Roma, contribuendo alla crescita sostenibile della città e dell'intera nazione. Infine, Massolo riconosce il supporto coeso del governo italiano, delle istituzioni, delle aziende, dell'università e della società civile, e sottolinea l'importanza di una comunità internazionale basata su principi di collaborazione piuttosto che su transazioni. Martedì si terrà la decisione finale a Parigi, e Roma si appresta a giocare la carta finale per assicurarsi Expo 2030, dimostrando che, indipendentemente dall'esito, il paese ha creduto nella sfida e ha abbracciato l'idea di una comunità internazionale fondata sulla cooperazione e la solidarietà.